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Appendice 1 : Il piano Demagnetize
 
 

 

 

 

 

 

 
Appendice 1 : IL PIANO DEMAGNETIZE

 

 

    Il "Piano Demagnetize" fu pubblicato per la prima volta nel libro di Roberto Faenza (1978), si tratta di un memorandum 'top secret' del Comando Generale di Stato Maggiore, del governo americano, datato 14 maggio 1952, che, anni dopo, il generale Giovanni De Lorenzo sottoscriverà nel momento in cui diverrà responsabile del SIFAR. E' molto probabile che Demagnetíze sia da considerare come una pianificazione nella 'cornice' entro cui si è andata a collocare anche Gladio, la cui più esplicita definizione è quella data in Commissione Stragi dal Gen. Antonio Podda riferendo una confidenza che gli era stata fatta dall'ammiraglio Eugenio Henke, direttore dei SID, sul finire degli anni '60: struttura "anti-sovietica all'esterno e anti PCI all'interno".
          La scelta di 'Gladio' come nome e rappresentazione simbolica dei fini della struttura Stay-behind, cioè della prima spada dell'Antichità ad avere due tagli per colpire, uno verso l'intemo e l'altro verso l'esterno, non può che rafforzare questo giudizio. Il nome 'Gladio' compare anche in Belgio e Germania a testimonianza di scelte comuni per alcuni dei paesi più importanti nell'equilibrio Est-Ovest. Il documento, molto ampio e dettagliato, manca di molte parti sottoposte ancora a censura Quello che viene presentato è uno dei memorandum riassuntivi della serie di "piani" che compongono Demagnetize. E possibile quindi che in questa presentazione non siano citati i contenuti di interi capitoli di Demagnetize.
Dai documenti Usa acquisiti dalla Commissione Stragi [Demagnetize e "Gladio". Allegato"A
(Bozza)
Oggetto: Richiesta da parte del Servizio Clandestino Italiano di Appartenenza Piena e Permanente alla Commissione Pianificazione Clandestina.
Riferimento: SPDM-150-53 Il ... maggio 1953 la commissione Interforze Piani Strategici ha approvato la relazione datata3 aprile 1953 acclusa documento SPDM-150-53. In considerazione degli aspetti di intelligence di questa materia, si raccomanda che, prima di un'azione definitiva, la relazione venga trasmessa al Joint Intelligence Committee per parere o approvazione.
1 . Gli obiettivi dei piani in argomento sono:
a: ridurre la forza del Partito comunista, le sue risorse materiali, le sue organizzazioni internazionali, la sua influenza sui governi francese e italiano, e particolarmente sui sindacati, nonché l'attrazione [appeal] che esso ha per i cittadini francesi e italiani, cosi da fare in modo che esso non rappresenti più una minaccia per la sicurezza della Francia e dell'Italia e per gli obiettivi degli Stati Uniti;
b: rafforzare i sindacati liberi e le forze genuinamente democratiche.

 

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2. Per raggiungere questi scopi, il piano indica attività che devono essere. intraprese da diversi ministeri o enti pubblici a discrezione, oppure sotto la direzione generale e il controllo del Dipartimento di Stato e degli ambasciatori statunitensi in Francia e in Italia. Essi non devono considerare questo un obbligo ma una facoltà operativa che abbia il fine di:
a. appoggiare importanti iniziative anticomuniste che sono attualmente intraprese dai governi francese e italiano;
b. ove possibile, fare opera di pressione morale, economica e politica, nella misura in cui ciò sia alla portata dei rappresentanti americani, perché i governi francese e italiano si adoperino vigorosamente per raggiungere gli scopi predetti;
c. condurre le proprie attività in Francia e in Italia, per quanto sia possibile, in modo che ciò concorra al raggiungimento degli obiettivi succitati.
3- Per essere sicuri che questi piani vengano effettivamente attuati è stato insediato a Washington un gruppo di lavoro [panel] che appoggi e consigli sia il Dipartimento di Stato, sia gli ambasciatori in Francia e in ltalia. ll rappresentante degli interessi del Ministero della Dìfesa è nominato dall'ufficio del ministero della Difesa. E' previsto che gruppi simili vengano insediati a Parigi e a Roma dagli ambasciatori in Francia e in Italia e che essi includano un'adeguata rappresentanza militare.
4- Le implicazioni militari dei piani di attuazione sono molte e complesse. Le si può valutare soltanto sul campo. E' evidente, comunque, che bisogna tenere conto, a grandi linee, di due aspetti:
a. quelli che insorgono, nel quadro dei Piani correnti, dall'attività del Ministero della Difesa. Molte di queste attività, assegnate dai piani al Ministero della Difesa, ancorché possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi dei piani stessi, potrebbero essere di difficile attuazione, o addirittura non desiderabili dal punto di vista militare. Sarebbero tali, per esempio, azioni proposte in connessione: con la scelta di parti o di località per installazioni militari americane; appalti per forniture di equipaggiamento; norme per i programmi edilizi; programmazione di visite ufficiali da parte della flotta o di manifestazioni aeree. Va notato tuttavia che:
a.1. I piani prevedono che si proceda ad azioni del genere soltanto quando ciò sia praticabile;
a.2. il ministro della Difesa ha chiesto che i Jcs forniscano appoggio"appropriato". E chiaro, perciò, che quando un ambasciatore presenta una richiesta specifica, la decisione se fare o non fare ciò che l'ambasciatore chiede dipende dalla controparte militare in questione;
b. quelli che nascono dal progressivo raggiungimento degli obiettivi dei piani. il numero di iscritti, l'organizzazione, la disciplina e gli obiettivi dei comunisti francesi e italiani sono cosa nota. Oltre ad avere un'influenza negativa sulla preparazione militare francese e italiana, essi rappresentano,in tempo

 

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di guerra una seria minaccia di spionaggio, sabotaggio e attività partigiana contro le linee di comunicazione americane alleate. Ridurre questo potenziale pericolo è una delle preoccupazioni dei nostri comandanti in Europa. Nonostante gli obiettivi del piano siano politici,il loro raggiungimento non può che avere ripercussioni favorevoli per i nostri piani e per le nostre operazioni militari. Fondamentalmente, le azioni anticomuniste e le misure morali, economiche e politiche, prospettate nei piani operativi, sono di natura amministrativa, almeno per quanto riguarda il Ministero della Difesa. Tuttavia, il potenziale ostile di un apparato comunista bene organizzato e influente in Francia e in Italia rappresenta una seria minaccia al raggiungimento degli obiettivi militari statunitensi in Europa. E se anche le azioni previste sono di natura prevalentemente amministrativa, si può sin dora osservare che l'attuazione del piano avrà implicazioni di carattere militare a seconda che la predetta minaccia cresca o diminuisca. Di più: le azioni di cui il Ministero della Difesa ha la responsabilità primaria o di appoggio hanno riflessi diretti sui piani e sulle operazioni militari. Per esempio, la scelta dei porti, degli impianti portuali, delle località per installazioni militari; le norme che regolano le costruzioni militari e i servizi accessori, le dimostrazioni di capacità militari in occasioni di visite navali o di dimostrazioni aeree hanno tutti riflessi sulla situazione militare. Considerato quanto sopra, si è concluso che i piani hanno implicazioni militari e, di conseguenza, costituiscono materia per i Joint Chief of Staff e per il comando delle truppe americane in Europa. E stato anche affrontato il problema che i Jcs indichino un opportuno ufficio militare in Europa a cui affidare il compito di cooperare con gli ambasciatori a Parigi e a Roma e di indicare il consigliere militare destinato a far parte dei gruppo di lavoro presso ciascuna ambasciata. Poiché i piani potrebbero apparire come un attentato alla sovranità dei due stati o come un'interferenza sull'attività interna dei governi francese e italiano, è evidente che si dovranno applicare ad essi straordinarie misure di sicurezza. Per questa ragione, il ministro della Difesa ha stabilito che copie dei piani non verranno distribuite ai comandi oltre mare. In sostituzione di ciò si dovranno concordare con il Dipartimento di Stato misure che consentano al comandante in capo delle forze in Europa di ottenere tutte le informazioni relative ai piani dagli ambasciatori in Francia e in Italia. Come misura di sicurezza aggiuntiva, il contenuto di questi piani verrà reso noto soltanto a quei cittadini americani che necessitino di tale informazione per lo svolgimento dei loro compiti ufficiali.

 

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