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3.4

 

La svolta del 1974 e il "Piano di Rinascita democratica"
 
 

Appendice 10 : Memorandun sulla situazione politica in Italia.

 

 

 

 

 

 

 

 
Appendice 10 : MEMORANDUM SULLA SITUAZIONE POLITICA IN ITALIA. "IL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA" (92)
 

* 1) La situazione politica italiana è caratterizzata da un alto livello di instabilità per il concomitante effetto di tre cause:

a) crisi economica gravissima per eccesso di pretese salariali, scarso rendimento sul lavoro, basso rapporto fra popolazione presente e forza di lavoro (36,5%), aumento dei costi delle fonti d'energia, fuga dei capitali all'estero per timore del futuro;

b) crisi morale profonda per l'errore compiuto soprattutto dalle componenti radicali e laiche della società civile nel ritenere maturo un paese con una storia cioè quella italiana ad essere elevato di colpo al livello nordeuropeo, mediante maldestre operazioni di mass media;                                                                                                                  
c) crisi politica nell'interno dei partiti stessi per le difficoltà di adeguarsi al cambiamento verificatosi nel corpo sociale che tende ad identificarsi in un grande ceto medio, salvo una piccola fascia superiore di sottoproletariato meridionale.
* 2) Conseguenza evidente dell'instabilità è la forte tendenza di ogni singolo cittadino ad una partecipazione più attiva alla vita pubblica, non per assumervi porzioni di responsabilità, bensì per desumerne fette maggiori di potere o di utile personale. Tale fenomeno è particolarmente visibile sulla scena sindacale ove le spinte di tipo settoriale (cosiddette corporative) risultano ingovernabili dalle centrali confederali costrette il più delle volte, a cavalcare la tigre contro logica e ragione.
* 3) Il difetto di leadership - ed anche sindacale - sta alle radici dell'anarchismo dilagante in ogni settore così come della fatiscenza delle istituzioni statuali le quali possono agire soltanto se un potere politico integro impone direttive chiare che vanno eseguite dagli agenti dello Stato con spirito di purezza rotariana nella consapevolezza di un servizio reso alla comunità nazionale.
* 4) I rimedi, che si profilano tavolta col titolo di operazioni di "ingegneria costituzionale", rischiano in tal quadro di deteriorarsi al livello di meri palliativi. Un sistema politico, si regge, infatti, prima che sugli strumenti, sulle finalità che si pone, che riesce a trasmettere per impulsi al corpo sociale che vi acconsente e che è capace di attuare in ragione della sua adesione ai valori morali di cui la collettività è permeata e, quindi portatrice.
* 5) In altri Paesi - ed in tutte le epoche ( Italia 1922 - Russia 1917 - Germania 1933 - Spagna 1935) la concomitanza delle crisi morale, politica ed economica ha condotto all'instaurazione di regimi di

 


 

 

(92) Il documento è stato sequestrato a M.Grazia Gelli nel luglio del 1982. Esso era agli atti dei lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia Massonica P2, negli Allegati alla relazione, serie II, volume terzo, tomo VII bis, Roma 1985. Il documento è stato riprodotto rispettando non solo il contenuto, ma anche la forma grafica del testo originale.

 

 

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ferro che in nome di questa o quella ideologia (ivi compresa le militaricrazie di cui sono costellate le carte topologiche) hanno imposto l'osservanza di valori morali vecchi o nuovi ed il riequilibrio delle economie nazionali al non lieve prezzo della libertà di scelta, in generale, dei cittadini. Fa eccezzione la crisi francese di De Gaulle e la presenza di una dirigenza amministrativa, politica, economica e militare di altissima qualificazione hanno potuto salvaguardare libertà e democrazia in un ordinamento che peraltro consente all'esecutivo di governare il Paese in chiave moderna. E se ne vedono gli effetti.

 

* 6) Non si vede come l'Italia possa sottrarsi a tale ineluttabile destino sopratutto quando si è in presenza di un P.C.I. capace, meglio delle altre formazioni politiche, di rendersi interprete e protagonista dei cambiamenti verificatisi nella società civile ( più per difetto di presenza degli altri partiti che per virtù proprie, salvo quella indiscutibile di saper ben gestire pubbliche relazioni e pubblicità per cui il P.C.I. riesce a contrabbandare per oculata amministrazione quel che è soltanto maggiore capacità di fare, contrattare debiti agli enti locali che controlla). Un P.C.I. si chiaro, che nasconde il suo vero volto ungherese e cecoslovacco con una maschera di, perbenismo e neo illuminismo liberale molto simile alla NEP di leniana memoria, ma del quale è ormai evidente il gioco delle parti nella manovra dei cosidetti gruppuscoli. L'attuale silenzio di questi - in paragone del clamore ante 15 giugno - è infatti la più chiara riprova dell'esistenza di un piano al quale non dovrebbe essere estranea perfino la mano del KGB in certe efferate stragi molto simili agli eccidi di Katyn o di Mauthausen per non temere che ne siano autori i sovietici o tedeschi orientali.
* 7) D'altra parte va tenuto conto che lo sfaldamento delle altre forze politiche prima fra tutte le DC rischia di lasciare "in bando" alcuni milioni di voti conservatori e moderati. Questi potrebbero seguire i due milioni circa già affluiti al MSI-DN dopo il 1970, con il risultato che una forte polarizzazione alle due estreme potrebbe provocare la scintilla di una guerra civile di tipo spagnolo, o meglio, tenendo conto della natura degli italiani, di una progressiva degradazione della società civile verso un caos anarcoide di sommosse quotidiane. A questo punto, la soluzione di una " militaricrazia " all'italiana potrebbe non apparire del tutto impensabile quale unica alternativa al regime comunista.
* 8) Si deve infatti tenere presente che il quadro internazionale in cui si inserisce la situazione italiana non sembri consentire deroghe alla logica di Yalta, neppure per esperimenti di frontiere alla finlandese, e se ciò può sembrare confortante per un verso, non lo è per l'altro verso che la potenza dominante "USA" non appare indirizzata, a dispetto dell'esperienza del sud-est asiatico, verso pazienti terapie di stile britannico. E ciò sia per ragioni strategiche immanenti (l'Europa è la retrovia dell'area petrolifera mediorientale, anche se non si fino a quando l'interesse alle fonti energetiche convenzionali potrà durare), sia per la pressione dell'opinione pubblica americana che certamente condiziona gli USA nei 

 

 

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confronti di due stati come Israele e Italia per l'esistenza di forti legami affettivi fra vasti strati di elettori dei tre paesi.

 

* 9) Tenue è quindi il filo che, nel prossimo avvenire è destinato a legare le sorti del Paese al regime democratico, tanto più che, qualora venissero meno per un motivo qualsiasi, le ragioni dell'attuale equilibrio fra USA e URSS, l'Italia sarebbe la prima nazione d'Europa a slittare verso Est in modo irreversibile, salvo l'esito di un conflitto non auspicabile, come già accadde per il regime fascista.
* 10) Nei limiti in cui il pessimismo della ragione è possibile contrapporre l'ottimismo della volontà sembra però doveroso non adagiarsi nella rassegnazione e nello scetticismo ma tentare almeno di definire un piano concreto di ripresa che investa in pari modo le cause reali - più che quelle apparenti - delle tre crisi di fondo è che consenta di mantenere il Paese nell'area dell'occidente, della democrazia sostanziale (e non solo pluralistica ) fondata sulla libertà di scelte economiche e politiche di ogni cittadino e su un esatto equilibrio fra libertà e giustizia sociale da rintracciare in meccanismi giuridici e fiscali ispirati al modello americano ove sembra che funzionino egregiamente nonostante la contraria propaganda. Una ripresa democratica può nascere e svilupparsi - nell'ambito del sistema - in uno dei modi seguenti:

 

Attendendo fiduciosi del cosidetto stellone: il miracolo che caratterizza molte fasi della nostra storia e che suole prodursi quando in assenza di impulsi da parte dei ceti dirigenti o addirittura contro di essi, tutti i cittadini individualmente si rimboccano le maniche e riprendono a compiere i propri doveri chiedono soltanto ordine e sicurezza. E' questa però un'ipotesi molto difficile a realizzarsi in quanto presuppone una crisi limitata a carenza di impegno individuale laddove le circostanze inducono a ritenere che - come si è visto - vi siano motivi, purtroppo, di portata ben più ampia.
- B) Creando od ispirando la nascita di due movimenti politici, uno di ispirazione socialaburista e uno di ispirazione liberal-moderata o conservatrice, capace di attrarre le due classiche componenti di ogni moderna società articolata in ceti medi e non più in classi. Si tratta in sostanza di riparare agli errori compiuti dai socialisti e liberali italiani che rappresentano il vero motivo dell'avvenuta polarizzazione dell'elettorato interno al PCI e alla DC. A nessuno può sfuggire che dette formazioni - l'una classista e l'altra interclassista - rivelano obsolescenza fin dal momento in cui fanno ancora di tali definizioni. Esse debbono il successo finora riportato: l'una - il PCI alla sua capacità di mimetizzazione pseudo liberale in seno alla nuova società italiana composta di ceti medi; l'altra - la DC - all'influenza della Chiesa il cui declino a fatto declinare anche il braccio secolare politico per difetto di autonomi impulsi culturali in entrata e uscita. La nascita però di due nuovi

 

 

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movimenti politici i quali riaggreghino le componenti democratiche esistenti nelle due mezze ali sinistra e destra degli schieramenti attraverso composizioni e ricomposizioni successive non è cosa di poco costo e tempo e pone ardui problemi di direzione umana. A parte l'elemento costo, non sembra possibile, entro il breve tempo che ci separa dalle elezioni del 1977, operare un miracolo del genere, col problema per di più di dover trovare uomini nuovi disponibili e preparati che ne assicurino l'esito positivo.

 

- C) Non rimane quindi, nell'immediato, che puntare sulle componenti attuali del sistema in un ambito democratico che comprenda PCI, PSDI, PRI, DC e PLI con la possibile variante di una neoformazione di destra la quale permetta il recupero e lo scongelamento dei due milioni di voti affluiti al MSI fra il 1971 ed il 1972. E' certo che siffatta variante andrebbe fortemente colorita di antifascismo per evitare le inevitabili reazioni del PCI e dei suoi fiancheggiatori il cui precipuo interesse è oggi quello di non sciogliere affatto il MSI proprio perchè rappresenta un ottimo frigorifero di voti non utilizzabili in Parlamento per sostenere il sistema democratico. E' chiaro, d'altra parte, che i sistemi liberi tendono all'equilibrio delle forze.    L'assenza di una destra pulita obbliga la DC a movimenti pendolari interni ed esterni che l'hanno finora logorata. Ove la DC rifiutasse l'abito moderato che le conferisce la natura dei suoi elettori almeno per il 70%: il contrappeso al PCI si autogerminerebbe comunque quale condizione di equilibrio del sistema.

 

- D)La crisi che travaglia il partito DC ha numerose componenti: il distacco della Chiesa e l'affievolimento del sentimento religioso nel Paese; lo scardinamento - irresponsabilmente tollerato in quanto prematuro - dei valori morali diffusi fino al 1960 nella società nazionale; la mancanza di una serie politica culturale che permettesse al partito di rendersi conto dei cambiamenti avvenuti nel corpo sociale in cui la tradizionale struttura in classi è stata sostituita, col benessere del miracolo economico, da quella in ceti medi; la natura di partito-apparato assunta negli anni '50 per impulso di Fanfani senza curarsi di definire quelle strategie morali e politiche senza le quali ogni apparato tende a sopravvivere ad ogni costo, anche fagocitando se stesso; il conseguente correntismo - facilitato anche dal sistema elettorale fondato sulla rissa delle preferenze - e la corruzione che ne deriva, soprattutto ad onere dei dirigenti, per tenere in piedi le correnti necessarie a governare l'apparato o consistenti fette di esso; gli scandali a ripetizione, artificiosamente gonfiati dagli oppositori, sì, ma certamente reali come risultato degli errori di cui sopra; il difetto assoluto della capacità di instaurare un corretto rapporto con i manager della finanza, economia e industria al di là di occasionali accostamenti; analoga lacuna nella definizione di una politica della scuola da farsi soprattutto nella direzione di preparare buoni insegnanti

 

 

 

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e non già di promuovere indiscriminate assunzioni di elementi mediocri attraverso malfamate leggine degli anni 50/60 (ci si chiede ancora perchè la DC, i cui amici controllavano negli anni '60 le proprietà editoriali dell'80% della stampa italiana, non controllavano più i giornali; la risposta è che si è fatta una politica dei trasferimenti azionari, ma non una politica dei giornalisti, al pari degli insegnanti); l'immane errore compiuto negli anni '50 accettando la cosidetta legge Terracini che, togliendo ogni vincolo alla urbanizzazione, costituisce certamente la vera matrice (ma nessuno osa dirlo) del dissesto delle finanze locali e dell'esplosione della delinquenza selvaggia nelle città.           

 

Tutte queste concause sono aggravate da quella, fondamentale, che il gioco reciproco degli scandali e delle lotte intestine fra i massimi dirigenti della DC ne ha provocato il reciproco stallo, posto che in una situazione di generale e vicendevole ricatto il non muoversi diviene l'unica via di sopravvivenza. Rifondazione, quindi e ringiovanimento della DC può significare soltanto virare di 180 gradi, escludendo la ripetizione degli errori compiuti e sostituendo almeno l'80% - tutta la dirigenza. Rifondare il partito vuol dire anzitutto prendere atto della nuova realtà della composizione sociologica del Paese svelata dal referendum del 12 maggio - e cioè la sua "cetimedizzazione" - e quindi definire una strategia idonea che punti sulla restaurazione di valori antichi ancora saldi (come i concetti di famiglia e nazione) e sulla creazione di valori nuovi come quelli di una morale fondata sull'equilibrio di diritti e doveri, sul principio del "neminem ledere",. sulla libertà di scelta economica quale presupposto di quella politica, su dovere di solidarietà cristiana ed umana che ha inizi nel momento fiscale e così via. Significa altresì verificare se l'apparato - malamente ispirato al modulo comunista costruito per una rivoluzione ora evolutiva ma all'origine esplosiva sia o meno alla bisogna di un partito il quale si fonda sul consenso della grande opinione media che è indispensabile per i giochi di sezione e tesseramento. Donde scaturisce la necessità di costruire un nuovo assetto strutturale del partito articolato in club territoriale e settoriali destinati a funzionare come centri propulsori nel campo della propagazione delle idee, della tutela del cittadino e dell'animazione della cultura, nonchè in istituti altamente specializzati per la preparazione dei quadri, non già quali funzionari di partito, bensì quali elementi da inserire nella società a livello di insegnanti, giornalisti, magistrati, funzionari pubblici e privati e così via. Ringiovanire, significa che i meno compromessi dei dirigenti attuali dovrebbero farsi carico dell'eliminazione dei vertici nazionali e periferici, assumendo per proprio compito essenziale quello di ridare credibilità al partito di opinione, non possono che venire dal mondo esterno - con l'obiettivo nel medio e lungo termine - di utilizzare magari quelli stessi giovani che nel frattempo saranno stati preparati dagli istituti creati ad hoc. E' evidente che una ripresa della DC nella direzione e secondo le

 

 

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finalità sopra indicate deve tradursi in una serie di scelte politiche e di programma di governo. Quest'ultima soprattutto appare essenziale per i riflessi immediati che ha nella pubblica opinione la quale sembra in attesa di essere amministrata in modo almeno decente, con un minimo di coraggio e di responsabilità. In nota a parte si è tentato di "raccogliere le idee" per un programma a breve termine e per un piano a tempi medi e lunghi, secondo le tre direttrici fondamentali delle politiche istituzionali,. economica e sociale.

Qui basta dire che ogni operazione politica è destinata al successo se gli uomini che se ne assumono l'onere sono animati da buona fede ed ottengono credibilità. E' bene aggiungere, a mo' di conclusione che se per raggiungere gli obiettivi, fosse necessario inserirvi - qualora si disponesse dei fondi necessari pari a circa 10 miliardi - nell'attuale sistema di tesseramento della DC per acquistare il partito, occorrerebbe farlo senza esitare con gelido machiavellismo posto che "Parigi vale bene una Messa". Su altro versante, ma con altrettanta fermezza, si deve tenere presente che l'unità sindacale in atto è la peggiore nemica della democrazia sostanziale che si vuole restaurare. Sotto questo profilo qualunque spesa per provocare la scissione e la nascita di una libera confederazione sindacale che raggruppi gli autonomi appare indispensabile se non addirittura pregiudiziale. Anche un costo aggiuntivo da 5 a 10 miliardi sarebbe poca cosa di fronte al risultato cui si tende.

 

 

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RITORNA

 

 


 

Piano di rinascita democratica

 

 

PREMESSA

 

1) L'aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema.
2) Il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati ai cittadini elettori.
3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti - anche alternativi - di attuazione ed infine nell'elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine.
4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali.

 

OBIETTIVI

 

1) Nell'ordine vanno indicati:

a) i partili politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva, di verificare la Destra Nazionale)
b) la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Giorno, Gìornale, Stampa, Resto del Carlino Messaggero,Tempo,.Roma,,Mattino,.Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata;
c) i sindacati, sia confederali CISL e UIL sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori.
d) il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella qualità degli uomini da preporre ai singoli dicasteri;
e) la magistratura, che deve ricondotte alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazione delle leggi;
f) il Parlamento, la cui efficienza è subordinata al successo dell'operazione sui partiti politici, la stampa e i sindacati.

 

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Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario. La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo. Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accessibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti.

 

3)Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell'operazione è la costituzione di un club (di natura rotariana per l'eterogeneità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditori e finanzieri, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati nonchè pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità. Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante è stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale.

 

 

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PROCEDIMENTI

 

1) Nei confronti del mondo politico:
a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);
b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibiltà esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;
c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti - con i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti:
d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da parte della pubblica opinione è da ritenere inevitabile.

 

2) Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nomination. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciacun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente. Ai giornalisti acquisiti dovrà essere affifdato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi 1c e 1d. In secondo tempo occorrerà:
a) acquistare alcuni settimanali di battaglia:
b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit.

 

3) Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL, e maggioritari della UIL, per poi agevolare

 

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la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti. Gli scopi da ottenere sono:
a) restaurazione della libertà individuale nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica con effettive garanzie di segretezza del voto;
b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello illeggittimamente assunto di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative.

 

Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo è da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi.

 

 

4) Governo, Magistratura e Parlamento

E' evidente che si tratta di obiettivi nei confronti dei quali i procedimenti divengono alternativi in varia misura a seconda delle circostanze. E comunque intuitivo che, ove non si verifichi la favorevole circostanza di cui in prosieguo, i tempi brevi sono - salvo che per la Magistratura - da escludere essendo i procedimenti subordinati allo sviluppo di quelli relativi ai partiti, alla stampa ed ai sindacati, con la riserva di una più rapida azione nei confronti del Parlamento ai cui componenti è facile estendere lo stesso modus operandi già previsto per i partiti politici. Per la Magistratura è da rilevare che esiste già una forza interna (la corrente di magistratura indipendente della Ass.Naz.Mag.) che raggruppa oltre il 40% dei magistrati italiani su posizioni moderate. E sufficiente stabilire un raccordo sul piano morale e programmatico ed elaborare una intesa diretta a concreti aiuti materiali per poter contare su un prezioso strumento, già operativo nell'interno del corpo anche a fini di taluni rapidi aggiustamenti legislativi che riconducano la giustizia alla sua tradizionale funzione di elemento di equilibrio della società e non già di eversione. Qualora invece le circostanze permettessero di contare sull'ascesa al governo di un uomo politico (o di una équipe) già in sintonia con lo spirito del club e con le sue idee di "ripresa democratica", è chiaro che i tempi dei procedimenti riceverebbero una forte accellerazione anche per la possibilità di attuare subito il programma di emergenza e quello a breve termine in modo contestuale all'attuazione dei procedimenti sopra descritti. In termini di tempo ciò significherebbe la

 

 

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la possibilità di ridurre a 6 mesi ed anche meno il tempo di intervento, qualora sussista il presupposto della disponibilità dei mezzi finanziari.

 

PROGRAMMI

Per programmi s'intende la scelta, in scala di priorità, delle numerose operazioni da compiere in forma di:
a) azioni di comportamento politico ed economico;
b) atti amministrativi (di Governo);
c) atti legislativi; necessari a ribaltare - in concomitanza con quelli descritti in materia di procedimenti - l'attuale tendenza al disfacimento delle istituzioni e, con essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui organi non funzionano più secondo gli schemi originali. Si tratta, in sostanza, di "registrare" come nella stampa in tricromia - le funzioni di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato. A titolo di esempio, si considerino due fenomeni:
1) lo spostamento dei centri di potere reale del Parlamento ai sindacati e dal Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria. Sarebbero sufficienti una buona legge sulla programmazione che rivitalizzi il CNEL, ed una nuova struttura dei Ministri accompagnate da norme amministrative moderne per restituire ai naturali detentori il potere oggi perduto;
2) l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonchè dalla programmazione dei fabbisogni in tema d'occupazione.

Ne è conseguenza una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze invece nei settori tecnici nonchè la tendenza ad individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'equalitarismo assoluto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli e , con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo; titolo di studio - posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; ed infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.

Sotto molti profili, la definizione dei programmi intersecherà temi e notazioni già contenuti nel recente Messaggio del Presidente della Repubblica - indubbiamente notevole - quale diagnosi della

 

 

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situazione del Paese, tendendo, però, ad indicare terapie più che a formulare nuove analisi. Detti programmi possono essere resi esecutivi - occorrendo - con normativa d'urgenza (decreti leggi).

 

a) Emergenza a breve termine . Il programma urgente comprende, al pari degli altri, provvedimenti istituzionali (rivolti cioè a "registrare" le istituzioni) e provvedimenti di indole economico-sociale
a1) Ordinamento giudiziario:; le modifiche più urgenti investono:
- la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
- il divieto di nominare sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari;
- la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari)
- la modifica delle norme in tema di facoltà di libertà provvisoria in presenza dei reati di eversione - anche tentata - nei confronti dello Stato e della Costituzione, nonchè di violazione delle norme sull'ordine pubblico, di rapina a mano armata, di sequestro di persona e di violenza in generale.
a2) Ordinamento del Governo

1 - legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri (Costit. art.95) per determinate competenze e numero (ridotto , con eliminazione o quasi dei Sottosegretari);
2 - legge sulla programmazione globale (Costit. art.41) incentrata su un Ministero dell'economia che ingloba le attuali strutture di incentivazione (Cassa Mezz. - PP.SS. - Mediocredito Industria - Agricoltura), sul CNEL, rivitalizzato quale punto d'incontro delle forze sociali sindacali, imprenditoriali e culturali e su procedure d'incontro con il Parlamento e le Regioni;
3 - riforma dell'Amministrazione (Costit. articoli 28-97 e 98) fondata sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabiltà politica da quella amministrativa che diviene personale (istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
4 - definizione della riserva di legge nei limiti voluti e richiesti espressamente dalla Costituzione e individuazioni delle aree di normativa secondaria (regolamentare) in specie di quelle regionali che debbono essere obbligatoriamente limitate nell'ambito delle leggi cornice.
a3) Ordinamento del Parlamento

1) ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere 8funzione politica alla CD e funzione economica al SR);
2) modifica (già in corso) dei rispettivi Regolamenti per ridare forza al principio del rapporto (Costit. art.64) fra maggioranza-Governo, da un lato, e opposizione, dall'altro, in luogo della attuale tendenza assemblearistica.

 

 

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3) adozione del principio delle sessioni temporali in funzione di esecuzione del programma governativo.

 

b) Provvedimenti economico-sociali;
b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione);
b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore e 30' effettive (dalle 8.30 alle 17.00) salvi i turni necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore, obbligatorio per tutte le attività pubbliche e private;
b3) eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno - Natale - Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;
b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo dello Stato i turni di festività -anche per sorteggio - in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare l'attività dell'industria turistica, sia per evitare la "sindrome estiva" che blocca le attività produttive;
b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti direzioni:
1 - revisione delle aliquote per i lavoratori dipendenti aggiornandole al tasso di svalutazione 1973-76;
2 - nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi e i salari della P.A. (onde evitare gli enormi costi delle relative partite di giro;
3 - inasprimento delle aliquote sui redditi professionali e sulle rendite;
4 - abbattimento delle aliquote per donazioni e contributi a fondazioni scientifiche e culturali riconosciute, allo scopo di sollecitare indirettamente la ricerca pura ed il relativo impiego di intellettualità;
5- alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;
6 - reciprocità fra Stato e dichiarante nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori dichiarati ed accertati;

b6) abolizione della normativa dei titoli azionari per ridare fiato al mercato azionario e sollecitare meglio l'autofinanziamento delle aziende produttive;

b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in sede di giro conti reciproci che si risolvono - nel gioco di interessi - in passività inutili dello stesso Stato;

b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali all'estero;
b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi sociali (case ospedali-scuole-trasporti) da alimentare con:

 

 

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I - sovraimposta I.V.A. sui consumi voluttuari (automobili generi di lusso);
II- proventi dagli inasprimenti fiscali ex b5)4;
III - finanziamenti e prestiti esteri su programmi di spesa;
IV- stanziamenti appositi di bilancio per investimenti;
V - diminuzione della spesa corrente per parziale pagamento di stipendi statali superiori a L. 7.000.000 annui con speciali buoni del Tesoro al 9% non commerciabili per due anni.
Tale fondo va destinato a finanziare un programma biennale di spesa per almeno 10.000 miliardi. Le riforme di struttura relative vanno rinviate a dopo che sia stata assicurata la disponibilità dei fabbricati essendo ridicolo riformare le gestioni in assenza di validi strumenti (si ricordino i guasti della riforma sanitaria di alcuni anni oro sono che si risolvette nella creazione di 36.000 nuovi posti di consigliere di amministrazione e nella correlativa lottizzazione partitica in luogo di creare altri posti letto). Per quanto concerne la realizzabilità del piano edilizio in presenza della caotica legislazione esistente, sarà necessaria una legge che imponga alle Regioni programmi urgenti straordinari con termini brevissimi surrogabili dall'intervento diretto dello Stato; per quanto si riferisce in particolare all'edilizia abitativa il ricorso al sistema dei comprensori obbligatori sul modello svedese ed al sistema francese dei mutui individuali agevolati sembra il metodo migliore per rilanciare questo settore che è da considerare il volano della ripresa economica;
b10) aumentare la redditivita' del risparmio postale elevando il tasso al 7%:
b11) concedere incentivi prioritari ai settori:
I - turistico;
II - trasporti marittimi;
III- agricolo specializzato;
IV- energetico convenzionale e futuribile (nuclearegeometrico-solare);

V - industria chimica fine e metalmeccanica specializzata di trasformazione; in modo da sollecitare investimenti in settori ad alto tasso di mano d'opera ed apportatori di valuta;

b12) sospendere tutte le licenze ed i relativi incentivi per impianti di raffinazione primaria del petrolio e di produzione siderurgica pesante.

 

c) Pregiudiziale è che oggi ogni attività secondo quanto sub a) e b) trovi protagonista e gestore un governo deciso ad essere non già autoritario bensì solo autorevole e deciso a far rispettare le leggi esistenti.

 

 

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Cosi' è evidente che le forze dell'ordine possono essere mobilitale per ripulire il Paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda.
Sotto tale profilo, sembra necessario che alle forze di P.S. sia restituita la facoltà di interrogatorio d'urgenza egli arrestati in presenza dei reati di eversione e tentata eversione dell'ordinamento, nonche' di violenza e resistenza alle forze dell'ordine, di violazione della legge sull'ordine pubblico, di sequestro di persona, di rapina a mano armata e di violenza in generale.

d) Altro punto chiave e l'immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della 7V via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese.                                                                                                    

E inoltre opportuno acquisire uno o due periodici da contrapporre a Panorama, Espresso, Europeo sulla formula viva ''Settimanale"

 

 

MEDIO E LUNGO TERMINE

Nel presupposto dell'attuazione di un programma di emergenza a breve temine come sopra definito,rimane da tratteggiare per sommi capi un programma a medio e lungo termine con l'avvertenza che mentre per quanto riguarda i problemi istituzionali e possibile fin d'ora formulare ipotesi concrete, in materia di interventi economico-sociali, salvo per quel che attiene pochissimi grandi terni, e necessario rinviare nel tempo l'elencazione di problemi e relativi rimedi.
a) Provvedimenti istituzionali

a1) Ordinamento giudiziario

I : unita' del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M. e distinto dai giudici) ;
II:la responsabilità del Guardasigilli verso il Parlamento sull'operato del P.M. (modifica costituzionale);
III:istruzione pubblica dei processi nella dialettica fra pubblica accusa e difesa di fronte ai giudici giudicanti, con abolizione di ogni segreto istruttorio con i relativi e connessi pericoli ed eliminando le attuali due fasi d'istruzione;
IV:riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);

 

 

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V: riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrali, imporre limiti di et… per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile
Vl: esperimento di elezione di magistrati (Costitu. art. 106) fra avvocali con 25 anni di funzioni in possesso di particolari requisiti morali:
a2) Ordinamento del Governo
I: modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del consiglio  è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso /e elezioni del successore:
II: modifica della Costituzione per stabilire che i Ministri perdono la qualità di parlamentari
III: revisione della legge sulla contabilità dello Stato e di quella sul bilancio dello Stato (per modificarne la natura da competenza in cassa);
IV: revisione della legge sulla fnana locale per stabilire - previo consolidamento del debito attuale degli enti locali da riassorbire in 50 anni - che Regioni e Comuni possono spendere al di l… delle sovvenzioni statali soltanto i proventi di emissioni di obbligazioni a scopo (esenti da imposte e detraibili) e cioè relative ad opere pubbliche da finanziare, secondo il modello USA. Altrimenti il concetto di autonomia diviene di sola libertà di spesa basata sui debiti;
V: riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le province e ridefinire il compito dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari
a3)Ordinamento del Parlamento

I: nuove leggi elettorali, per la Camera di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di 2° grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
II : modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed al Senato preponderanza economica (esame del bilancio);
III: Stabilire norme per effettuare in uno stesso giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali. regionali e comunali (modifica costituzionale):
IV: Stabilire che i decreti-legge sono inemandabili;

a4) Ordinamento di altri organi istituzionali

 

 

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I: Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive ed in enti pubblici sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto)
II:Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire 1'ineleggibilità  ed eliminare il semestre bianco (modifica costituzionale).
III:Regioni: modifica della Costituzione per ridurre il numero e determinarne i confini secondo criteri geoeconomici più che storici.

b) Provvedimenti economico sociali.
b1) Nuova legislazione antiurbanesimo subordinando il diritto di residenza alla dimostrazione di possedere un posto di lavoro ed un reddito sufficiente (per evitare che saltino le finanze dei grandi Comuni);
b2) Nuova legislazione urbanistica favorendo le città satelliti e trasformando la scienza urbanistica ed edilizia in scienza dei trasporti veloci suburbani;
b3) nuova legislazione sulla stampa in senso protettivo della dignità del cittadino (sul modello inglese e stabilendo l'obbligo di pubblicare ogni anno i bilanci nonche' le retribuzioni dei giornalisti;
b4) unificazione di tutti gli istituti ed enti previdenziali ed assistenziali in un unico ente di sicurezza sociale da gestire con formule di tipo assicurativo allo scopo di ridurre i costi attuali;
b5) disciplinare e moralizzare il settore pensionistico stabilendo:
I: il divieto del pagamento di pensioni prima dei 60 anni salvo casi di riconosciuta inabilità;
II: il controllo rigido sulle pensioni di invalidità;
III: l'eliminazione del fenomeno del cumulo di più pensioni;

b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della Costituzione regolando la vita dei sindacati e limitando il diritto di sciopero nel senso di:

I : introdurre l'obbligo di preavviso dopo aver esperito il concordato;:
II: escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte; pubbliche amministrazioni in genere) ovvero garantire il corretto svolgimento;
III: limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro;
b7) nuova legislazione sull'assetto partecipazione dei lavoratori alla proprietà azionaria delle imprese e sulla gestione (modello tedesco);
b8) nuova legislazione sull'assetto del territorio (ecologia, difesa del suolo, disciplina delle acque, rimboschimento, insediamenti umani);
b9) legislazione antimonopolio (modello U.S.A):
b10) nuova legislazione bancaria (modello francese);

 

 

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b11) riforma della scuola (selezione meritocrazica - borse di studio per i non abbienti - scuole di Stato normale e politecnica sul modello francese);
b12) riforma ospedaliera e sanitaria sul modello tedesco.
c) Stampa - Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare i bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI - TV.

 

 

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