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Il '68 e le sue conseguenze
 

 

 

 

 

 

 
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Il '68 e le sue conseguenze

 

 

L'ondata di contestazione che alla fine degli anni sessanta coinvolse molti Stati occidentali, ma anche alcuni paesi dell'area comunista come la Cecoslovacchia, in Italia ebbe effetti particolarmente traumatici per l'incertezza del quadro di riferimento politico. L'ingresso dei socialisti al governo non aveva prodotto le auspicate riforme di struttura, né modificato il modello delle relazioni industriali e, più in generale, la gestione dell'economia. Certo,parzialmente superate appaiono le "coordinate del ventennio precedente: a) un'economia ancora prevalentemente rurale; b) una forte strutturazione classista; c) una cultura autoritaria dominante che poggia sul vecchio trinomio "Dio, patria, famiglia", modificato solo nel suo termine intermedio 'patria' (54) ; Tuttavia il 'miracolo economico' non aveva ancora adeguato i salari italiani a quelli europei e tentativi di costruire un welfare - sanità, istruzione, casa - incontravano forte resistenza. Per non parlare delle distorsioni croniche dello sviluppo industriale che si riflettevano soprattutto nell'approfondirsi del divario Nord-Sud.
All'interno e all'esterno del sistema politico la destra reazionaria e autoritaria era ancora molto forte, come dimostrò, in seguito al caso SIFAR (55); l'incapacità o la mancata volontà dei governi di centrosinistra di

 

 


 

(54) S.Colarizi, Storia dei Partiti nell'Italia repubblicana, Laterza,Bari 1994 pag.265.
(55) "Il caso SIFAR, reso dì pubblico dominio solo nel '67 dai giornalisti Eugenio Scalfari e Lino Jannuzzi con una serie di articoli su "L'Espresso", si sviluppa in un momento critico nel rapporto Dc-Psi, arrivato nel 1964 quasi al punto della rottura.Sono ìn molti a sperare nella caduta del centrosinistra; ma alcuni cedono addirittura alla tentazione di cavalcare la crisi per andare ben pìù in là, fino a rovesciare non solo un governo, ma l'intero sistema. Settori speciali dell'esercito e servizi segreti, operanti in stretto raccordo con la CIA che l'ingresso del sociaiìsti nell'esecutivo ha già messo in stato di allarme, si dichiarano pronti a mettere in atto i piani "antìsovversivi" predisposti fin dal tempo della guerra fredda. La riunione convocata a Roma dal generale De Lorenzo, comandante generale dei carabinieri, gli incontri tra i capi del SIFAR, i colloqui dei militari col presidente della Repubblica Segni e con alti esponenti della DC e del governo dimissionario danno l'idea del clima di congiura che pesa sul mondo politico,anche se il paese non se ne rende conto" S.Colarizi, Storia dei partiti ..., cit, pag.294.

 

 

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punire adeguatamente un pugno di ufficiali felloni. Dall'altra parte, nonostante il coinvolgimento dei socialisti nella maggioranza, un'alternanza al governo che imprimesse una dinamica democratica alla società politica, non si riusciva a prospettare concretamente. Restava non spendìbile il Partito Comunista che, per quanto avesse abbandonato il modello rivoluzionario, rivendicava la propria identità storica leninista e "non osava abbracciare una strategia apertamente riformista"(56).

 

In questa situazione già bloccata la protesta in Italia si espresse con "una forza e una intensità sconosciuta altrove, che incisero sulla società italiana segni molto più durevoli"(57)  . Le prime occupazioni universitarie risalgono al 1966 negli Stati Uniti, ma in Italia cominciano a diventare un fenomeno rilevante nell'autunno del 1967, con la mobilitazione all'Università Cattolica di Milano per dilagare poi in tutte le più grandi città italiane. Sul versante del mondo del lavoro, il ciclo di lotte operaie iniziato nel 1962 è via via cresciuto d'intensità. Nel periodo 1968-1973 l'Italia ebbe i più alti indici di conflitto in Europa, quantificabili in "100.000 ore di lavoro perdute" (58) . E sempre negli stessi anni, altri settori della società civile sono investiti da fenomeni movimentisti: la mobilitazione collettiva abbracciò un ampio e variegato fronte che va dalle comunità religiose di base, ai gruppi di quartiere, ai circoli femministi. Le loro rivendicazioni, lo stile non ortodosso della protesta, l'effettivo ingresso nell'arena politica di molti

 


 

 

(56) . N. Tranfaglia, La tradizione repubblicana, problemi e contraddizioni del Primo Cinquantennio, Scriptorium, Torino 1995.
(57) S.Tarrow, Democrazia e disordine. Movimenti di protesta e politica in ftalia,1955 - 1975, Laterza, Bari 1990.
(58) Bardogna-Provasi, Relazíonì industriali manuale per l'analisi delle'esperienza italiana, il Mulino,Bologna 1982, pag. 224.

 

 

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gruppi in passato sìlenti, sottoposero la socìetà italiana a un trauma senza precedenti.

 

Se l'avvento del centrosinistra, un mutamento politico preparato per un decennio sul palcoscenico istituzionale, aveva suscitato nel "cartello dell'ansietà"(59) l'allarme che si è visto, si comprende allora che "I'esplosione" nel 1968 della società civile, innalzò tale allarme a livelli di panico (60)  .Un livello di panico che si traduce in termini polifici pregiudiziali nei confronti della sinistra al potere. Gli storici sostengono che questa drastica chiusura "è la peculiarìtà di sempre delle classi dirìgenti italiane. (61); La strategìa della tensione si colloca in questa prospettiva, cioè di "rimettere l'Italia nella normalità", dopo le vicende del '68 e dell'autunno caldo. Tale interpretazione riceve una conferma drammatica nelle parole di un protagonista, Aldo Moro, che nella 'prigione del popolo', dove sarebbe stato assassinato, scriveva:

 

"La cosiddetta strategia della tensione , anche se fortunatamente non conseguì il suo obiettivo, di rimettere l'Italia nei binari

 


 

 

(59) F. Ferraresi, Minacce alla democrazia, Feltrinelli, Milano 1995, pag. 165.
(60) lbidem. "La stampa moderata è un buon indicatore dello stato d'animo dell'opinione pubblica dell'epoca. Il clima di isteria collettiva deve molto ai giornali della catena Monti. Un esempio fra tanfi: quando, nell'estate del 1969, la corrente di destra abbandonò il partito socialista da poco riunificato e ricostituì il PSDI, uno lei fogli dì Monti, "il Giomale d' Italia", uscì con questo titolo a caratteri cubitali: SVENTATO IL COMPLOTTO CONTRO LO STATO!. Il testo dell'artícolo spiegava come la leadership socialdemocratica avesse impedito al resto del partito di gettare la nazione nelle fauci dell'impero Sovietico. Un quarto di secolo dopo non sembra che l'atteggiamento dell'opinìone pubblica moderata abbia subìto modifiche significative. La campagna elettorale nel 1994 fu combattuta dal "Polo delle Libertà alla insegna della necessità di salvare l ' Italia dalla minaccia comunista - cinque anni dopo la caduta del Muro di Berlino e tre anni dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Pochi mesi dopo, il Presidente del Consiglio Berlusconi, in risposta a un articolo di Norberto Bobbio, scriveva su "La Stampa" (5 luglio 1994): "Forza Italia ha riavvicinato i cittadini alla politica raggiungendo il principale obiettivo che si poneva: cambiare la storia dei nostro Paese salvandola da un destino senza libertà, senza democrazìa e senza benessere che sembrava già scritto"..
(61) N. Tranfaglia, Il sessantotto e gli anni settanta nella politica e nella società italiana, Torino 1988. Comunicazione ad convegno su Università e società italiana.

 

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della "normalità" dopo le vicende del '68 e del cosiddetto autunno caldo [...] Fautori ne erano in generale coloro che nella nostra storia si trovano periodicamente, e cioè ad ogni buona occasione che si presenti, dalla parte di [chi] respinge le novità scomode e vorrebbe tornare all'antico.[...] E così ora, [...] lamentavano l'insostenibilità economica dell'autunno caldo, la necessità di arretrare nella via delle riforme e magari di dare un giro di vite anche sul terreno politico [...] E' doveroso alla fine rilevare che quello della strategia della tensione fu un periodo di autentica e alta pericolosità, con il rischio di una deviazione costituzionale che la vigilanza delle masse popolari fortunatamente non permise [...] (62)

 

La strategia della tensione si inserisce in una situazione internazionale particolarmente tesa sul piano dei rapporti Usa-Urss, in gara per conquistare il controllo dei paesi excoloniali. Il generale arretramento dell'influenza del Blocco Occidentale offre nuovi argomenti all'atlantismo oltranzista e dà spazio agli strateghi dell'eversione: nel biennío 1965-1966 si verificò la più intensa stagione di colpi di stato della storia moderna"(63)  Nel 1967, durante un convegno tenuto a Taiwan, venne formalizzata la nascita della World Anticommunist league, sostenuta dalla Cina nazionalista e dai servizi segreti quali il Sud Africa, il Portogallo, la Spagna.

 


 

 

(62) S. Flamigni, La tela dei ragno. Il delitto Moro, Edizioni Associate, Roma 1988
(63) Argentina 1960, 1962 (marzo e agosto), 1963, 1966 e 1969; Bolivia 1964 e 1970; Brasile 1964; Rep. Dominicana 1962 e 1963; Ecuador 1961 e 1963; El Salvadar 1960 e 1961; Guatemala 1960 e 1963; Honduras 1963,, Perù 1962, 1963 e 1968; Venezuela 1962; Birmania 1962; Ceylon 1962; Indonesia 1965, Laos 1960 e 1964; Nepál 1960; Vietnam (Sud) 1963; Iraq 1963; Libano 1961; Siria 1961, 1962, 1963 e 1966; Congo (Brazzavilie)1963; Etiopia 1961; Gabon 1964; Tanzania 1961; Toga 1963; Uganda 1964; Algeria 1965, Ghana 1966; Turchia 1960, 1962 e 1963; Congo 1965, Dahomey 1965 e 1967, Alto Volta 1966; Burundi 1966; Nigeria 1966; Repubblica Centroafricana 1966; Ruanda 1966; Sierra Leone 1966; Grecia 1967 e 1973; Mali 1968;, Libia 1969, Sudan 1971; Uruguay 1973; Cile 1973. Da P. Cucchiarelli & A. Giannuli, Lo Stato parallelo, Gamberetti, Roma 1997 pag.145

 

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Sempre nel '67 si realizza il colpo di stato in Grecia, con il coinvolgimento diretto della CIA che mette in atto il Piano Prometeo approntato dalla Nato nel 1950 e aggiornato nel 1965. Poco dopo un altro colpo di Stato, molto simile nelle modalità di attuazione, portava al potere ad Ankara un gruppo di militari. Non stupisce che in questo periodo durante le manifestazioni dell'estrema destra europea, risuonasse lo slogan: "Ankara, Atene, adesso Roma viene". La Grecia era diventata un modello di soluzione autoritaria per tutta l'area del Mediterraneo centro-oríentale ed insieme a Spagna e Portogallo il punto di riferimento operativo per i militanti dell'estrema destra.

 

Negli Stati Uniti d'Ameríca, la vittoria di Nixon (novembre 1968), segna un altro punto a favore della destra atlantica, anche se non viene alterato il modello di MacMilian: duro confronto con sovietici, "ma all'interno di una realistica accettazione della coesistenza pacifica come scelta obbligata e senza rìtorno"(64) . Ciò nonostante durante la presidenza Nixon, non viene meno l'aggressività nei confronti dei governi di sinistra, come dimostra la crisi sudanese nel 1971, il distacco dell'Egitto dall'orbita sovietica, sempre nel 1971, la crisi marocchina del 1972 e il golpe cileno nel 1973. "La stagione delle stragi, la strategia della tensione, va dunque riferita all'interno di questo quadro internazionale. E non è un caso che coincida con la presidenza di Nìxon, così come non sembra del tutto casuale che, dopo la crisi del Watergate, si siano verificati avvenimenti quali la caduta dei regimi fascisti in Europa e la grave crisi interna che investì la GIA sul finire del 1974".(65)

 


 

 

(64) Ibidem, pag.146
(65) Ibidem, pag.147

 

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