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Le stragi
3.1
Il disegno politico-eversivo

 

 

 

 

 

 
3
Le stragi
3.1
Il disegno politico-eversivo

 

 

 
Qualsiasi violazione compiuta dai comunisti nel quadro della loro guerra rivoluzionaria nei riguardi del 'santuario' come per esempio il riuscire, da parte loro, sfruttando opportunità d'eventi e debolezza di governi, ad inserirsi in una 'nuova maggioranza' o peggio ancora a penetrare, non fosse che con un sottosegretario alle poste e telegrafi, in un gabinetto ministeriale, costituirebbe un atto di aggressione talmente grave contro lo 'spazio politico' vitale dello Stato, da rendere necessaria l'attuazione nei loro confronti di un piano di difesa totale. Vale a dire l'intervento diretto, deciso e decisivo delle forze armate"(40).
Queste parole, di Enrico de Boccard, repubblichino di Salò non più 'giovinetto' furono accompagnate da segni di assenso e scroscianti applausi. Alcuni dei presenti, per sottolineare la propria approvazione, si alzarono in piedi e con ìi braccio destro teso verso la folla in delirio, cominciarono a cantare canzoni evocative di un'epoca, non propriamente rassicuranti.
E' un tiepido mattino primaverile il 3 maggio dei 1965 a Roma; al quartiere riservato dei Parioli, caratterizzato dal silenzio e dalla quiete, si svolge il convegno dell'Istituto Pollio, su un tema per nulla rassicurante: " La Guerra rivoluzionaria". Il convegno fu seguito da un numero ristretto di funzionari dello Stato, generali, alti magistrati, uomini politici, dirigenti economici, insieme a militanti della Destra radicale come Pino Rauti, Guido

 


 

40) E. Beltrametti, La terza guerra mondiale è già cominciata, Atti dei Convegno Istituto Luigi Pollio per gli Affari Strategici,[creato dallo Stato Maggiore della Difesa],G.Volpe, Roma 1965.

 

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Giannettini, Stefano Delle Chiaie, personaggi, questi, tra principali protagonisti del processo per la strage di Piazza Fontana.(41).
L'Istituto Pollio era stato fondato dallo stesso De Boccard con l'aiuto del Generale Viggiani, capo dei SIFAR, il servizio segreto italiano. Lo scopo del Convegno, caratterizzato dal " tono di ossessivo, assoluto, dominante anticomunismo, ai confini della paranoia"(42), fu quello di illustrare i piani dell'organismo che vanno dalle enunciazioni di carattere politico-generale ai programmi pratici per controbattere 'la guerra rivoluzionaria' dei comunisti. Dirà Giannettini: "Sono le stesse leggi democratiche a fornire alla guerra rivoluzionaria i mezzi e le vie di penetrazione [...] La decisione dipende molto da noi. Proprio da noi italiani che viviamo questa insidiosa battaglia. Se sapremo finalmente aprire gli occhi sulla guerra rivoluzionaria, se sapremo reagire in misura adeguata, allora e soltanto allora, potremo riprenderci e vincere" (43).
Non mancarono richiami forti, parole di fuoco come quelle del Generale Osvaldo Roncolini: "Ben a ragione in questi giorni la celebrazione del ventennale resistenzialista ha assunto tutto un colore rosso vivo. Del resto la vollero e la fomentarono, la nostra guerra civile, i comunisti, ed è giusto che a loro spetti ricordarla e sfruttarla nella menzogna di un antifascismo che consente loro dì vivere di rendita e
di aspirare al governo" (44).

 


 

41) F.Ferraresi, Minacce alla democrazia, Feltrinelli, Milano 1995, pag.140
(42) Ibidem, pag.141
(43) G.Giannettini, Analisi su la varietà e le tecniche nella condotta della guerra rivoluzionaria, in E. Beltrametti, La Terzaguerra mondìale... cìt., pagg. 93-99, 151-170.
(44) G.P. Testa, Storia dell'Italia delle stragi, supplemento al n.30, 1993 di "Avvenimenti". L'idea della guerra civile è abbastanza ricorrente nella classe politica della destra italiana. Alessandra Mussolini, il 5 Agosto del 1997, in una intervista ad un quotidiano, " La Repubblica", interpellata sulla proposta del Presidente della Carriera, Luciano Violante di far coincidere la festa della Repubblica con quella del 25 aprile, dìrà:" lui dice che l 'antifascismo fu la premessa dell'essere democratici, io dico che c'è stata una guerra civile, che anche quelli che hanno perso hanno diritto alla dignità..."

 

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Allora, il centro sinistra aveva resistito agli attacchi degli uomini dei servizi che dopo 12 mesi sono però di nuovo sul piano di guerra. Insomma, a solo un anno dal piano SIFAR, si ricomincia a sentire "quel frusciar dì sciabole" che nell'estate del '64 aveva messo in allarme Nenni, giustamente insospettito dalla processione dei militari nei palazzi romani.
Il piano è ormai pronto il 5 maggio del 1965. Il docente universitario Pio Filippini Ronconi, alla conclusione del Convegno, leggerà un particolareggiato "piano di difesa e contrattacco" per "preparare sin d'ora uno schieramento differenziato, su scala nazionale ed europea, delle forze disponibili per la difesa e l'offesa"(45). Lo schieramento, ironia della sorte, ricalca da vicino quello del Piano Solo che il Generale De Lorenzo, un anno prima, si era preparato a mettere in atto, affidandone la realizzazione al suo braccio destro colonnello Mingarelli, il protagonista delle deviazioni sulle indagini della strage di Peteano. Lo schieramento avrà la struttura in grado di realizzare l'elaborazione completa della tattica controrivoluzionaria e della difesa"(46).
Il piano, è dettagliatamente articolato:
A) Su un livello più elementare disponiamo dì individui quali, seppure ben orientati e ben disposti nei riguardi di un'ipotetica controrivoluzione, sono capaci di compiere un'azione puramente passiva. Questa prima, rudimentale rete potrà servire per una prima 'conta' delle persone delle quali si potrà disporre nei diversi settori della vita attiva nazionale, le quali, a loro volta, formeranno lo 'schermo di sicurezza' per gli appartenenti ai due livelli successivi.

 


 

(45) G.P. Testa, I libri dell'altra Italia, supplemento al n.30, 1993 di "Avvenimentì"
(46).P. Rauti, La tatfica della penetrazione comunista in italia, in E. Beltrametti, La terza guerra mondiale ....cit.

 

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B) Il secondo livello potrà essere costituito da quelle altre persone naturalmente inclini o adatte a compiti che impegnino 'azioni di pressione' come manifestazioni sul piano ufficiale, nell'ambito della legalità, anzi in difesa dello Stato e della legge conculcati dagli avversari. Queste persone, che suppongo potrebbero provenire da associazioni d'arma, nazionalistiche, irredentistiche, ginnastiche, di militari in congedo, eccetera, dovrebbero essere pronte ad affiancare come difesa civile le forze dell'ordine (esercito, carabinieri, pubblica sicurezza, eccetera) nel caso che fossero costrette ad intervenire per stroncare una rivolta di piazza.
C) A un terzo livello, molto più qualificato e professionalmente specializzato, dovrebbero costituirsi - in pieno anonimato sin da adesso - nuclei scelti di pochissime unità, addestrati a compiti di controterrore e di 'rotture' eventuali dei punti di precario equilibrio, in modo da determinare una diversa costellazione di forze al potere. Questi nuclei - devono essere possibilmente l'un l'altro ignoti, ma ben coordinati da un comitato direttivo, potrebbero essere composti in parte da quei giovani che attualmente esauriscono sterilmente le loro energie, il loro tempo e, peggio ancora, il loro anonimato in nobili imprese dimostrative che non riescono a scuotere l'indifferenza della massa di fronte al deteriorarsi della situazione nazionale.
D) Di là da questi livelli dovrebbe costituirsi con funzioni 'verticali' un consiglio che coordini le attività in funzione di una guerra totale contro l'apparato sovversivo comunista e dei suoi alleati, che rappresenta l'incubo che sovrasta il mondo moderno e ne impedisce il naturale sviluppo" (47).

 


 

(47) G.P. Testa, Storia dell'Italia delle stragi, cit.

 

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Il disegno strategico del Convegno sì realizza, tra il 1966 ed il 1967, con la formazione dei Nuclei Territoriali di Difesa dello Stato. La struttura segreta, sotto comando SID (48), entra a far parte del dispositivo di sicurezza della NATO ed opera in raccordo con la Loggia Propaganda 2 di Licio Gelli. In previsione della contestazione studentesca ed operaia già esplosa in altri Paesi occidentali, regione per regione e, capillarmente, provincia per provincia, viene reclutato, zona per zona, personale rigorosamente anticomunista, addestrato in specifiche mansioni, in nuclei di tre persone al massimo. I membri selezionati sono preparati all'uso delle armi e degli esplosivi e ad azioni di rottura, tra cui sabotaggi a convogli ferroviari. I singoli nuclei, raggruppati in Legioni(49), sono diretti da Ufficiali dei Carabinieri o da Ufficiali dell'Esercito, ritenuti politicamente affidabili sotto il profilo Atlantico. Ogni Legione è indipendente dalle altre sul piano operativo, in modo che la scoperta di una non permetta il disvelamento dell'intero organigramma. All'insieme delle Legioni si affianca l'Organizzazione di supporto e propaganda, che ha lo scopo di promuovere le idee base del progetto eversivo per creare, nel Paese, una rete di appoggio e di sostegno morale alle Forze Armate. La struttura di sicurezza

 


 

(48) G. De Lutiis, Storia dei servizi segreti in Italia, Roma 1991, pag. 369. Da una circolare segreta del Ministro della Difesa Tremelloni, in data 25 giugno 1966, declassificata il 13 dicembre 1977, i compiti del SID vengono cosi indicati: a) la raccolta, all'interno e all'esterno, di tutte le informazioni utili per la difesa e la sicurezza nazionale; b) il Coordinamento delle attività informative, controinformative e di sicurezza dei singoli Servizi di Forze Armate; c) il Coordinamento di tutte le informazioni riguardanti la difesa e la sicurezza nazionale raccolte dagli organi dello Stato e la compilazione e l'aggiornamento delle relative situazioni; d) la tutela del segreto polifico e militare e degli altri segreti di Stato; e) la lotta contro le attività informative e ogni altra azione che possa essere pericolosa o dannosa per la difesa e la sicurezza nazionale; f) l'esecuzione di ogni altro incarico informativo che nell'interesse della difesa e della sicurezza nazionale gli venga affidato dal Ministro della Difesa.
(49) Su tutto il territorio nazionale operano 36 Legioni.

 

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nel suo complesso, si è affiancata a Gladio per coordinare, in un arco di tempo che va dagli inizi dei 1969 al 1974, le strategie di guerra non ortodossa funzionali al condizionamento decisivo del sistema politico interno (50).
Soprattutto nell'ambito del Triveneto, all'iniziativa eversiva stabilizzante si associa la Destra radicale, serbatoio di varie entità di controinsorgenza e di contrasto politico come, ad esempio, il gruppo Sigfried. La stessa sigla "Nuclei di Difesa delle Stato" compare per la prima volta in una lettera che, sul finire dei 1966, viene indirizzata a molti Ufficiali dell'Esercito Italiano per iniziativa dì Franco Freda e Giovanni Ventura(51). Nei suoi contenuti il messaggio sembra muoversi nella logica ispiratrice del libro Le mani rosse sulle Forze Armate, redatto da Giuseppe Rauti e Guido Giannettini. Nella pubblicazione si sostiene la posizione di Aloja, in quel momento in contrasto con il Generale De Lorenzo, per la riorganizzazione ed il comando delle Forze Armate. L'influenza delle linee teoriche espresse durante il Convegno si protrae fino alla metà degli anni '70, quando l'intera struttura organizzativa, articolata su diversi livelli d'intervento, viene sciolta per il mutare dello scenario internazionale e per l'adozione generalizzata di tecniche più raffinate per combattere la "minaccia sovietica" (52).

 


 

(50) Attraverso sofisticate tecniche di controllo del territorio, operazioni di guerra psicologica e con l'ausilio di precedenti azioni di rottura in successione, i Nuclei sono particolarmente implicati nel pronunciamento militare del giugno 1973 (Operazione PATRIA).
(51) Questo il contenuto: "Ufficíali! La pericolosa situazione della politica italiana esige il vostro intervento decisivo. Spetta alle Forze Armate il compito di stroncare l'infezione prima che essa diventi mortale. Nessun rinvio è possibile: ogni attesa, Ogni inerzia, signff ica vigliaccheria. Subire la banda di volgari canaglie che pretendono di governarci, significa obbedire alla sovversione e tradire lo Stato. Militari di grande prestigio e di autentica fedeltà hanno già costituito in seno alle Forze armate i Nuclei per la Difesa della Stato. Voi dovete, aderire ai Nuclei! 0 voi aderirete alla lotta vittoriosa contro la sovversione, oppure anche per voi la sovversione alzerà le sue forche. E sarà, in questo caso, la meritata ricompensa per i traditori'
(52) CSA.

 

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La dottrina dell'eversione strategica, è una elaborazione politico-militare, concepita durante la Seconda Guerra Mondiale per gestire il conflitto sociale nell'Europa occidentale e in quelle democrazie dove più forti sono i partiti comunisti (53) . Alla fine degli anni '40, con la definizione del confronto globale russo americano, l'apparato di guerra segreta legato agli Alleati si orienta a svolgere un ruolo di contenimento dell'ideale comunista, predisponendo Piani d'intervento complessivi per evitarne la diffusione ideologica e la penetrazione politica. Per quanto riguarda l'Italia, essenzialmente 'in sonno' per tutti gli anni '50, gli organismi controrivoluzíonari si attivano quando, fallito il tentativo di Tambroni, al governo del Paese sale una coalizione politica di centro sinistra, comprensiva cioè dei socialisti. Proprio agli esordi della nuova maggioranza, si verifica il primo tentativo abortito del generale De Lorenzo contro il Governo DC-PSI-PRI-PSDI. Ma il progetto eversivo non viene messo nel cassetto.
La svolta a sinistra negli equilibri politici sta interessando tutto il Paese percorso da un'ondata di rinnovamento che si esprime in tutti i settorì, in quelli giovanili in particolare, e nelle fabbriche dove è in atto una spirale rivendicativa irresistibile. L'alleanza con il PSI non sembra dare garanzie sufficienti per mantenere stabilità e ordine, ma, invece di liquidarla, aprendo a destra, una parte della DC comincia a guardare con crescente interesse all'ipotesi di coinvolgere anche il PCI. Per le forze oscure della reazione è tempo di dichiarare la guerra, anzi la 'guerra totale'.

 


 

(53) Con appropriati adattamenti questa stessa 'dottrina dell'ever!sione strategica sarà usata, con appropriati adattamenti d'ambiente, anche negli Stati dell'America Latina e dell'Estremo Oriente.

 

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Le linee operative comprendono la tecnica del colpo di stato virtuale, la strategia della guerra nella folla e l'applicazione della lotta politica armata di. matrice comunista. Ed intervengono nel sistema in periodi diversi, a volte sovrapponendosi, secondo schemi d'influenza che implicano l'analisi di fattori politici ed economici congiunturali, di aspetti geostrategici, legati alla composizione sociale, e la valutazione dell'impatto 'psicologico' sui cittadini, sempre più ignari ma 'colpevoli' di essere in una banca, in una piazza, nello scompartimento dì una carrozza ferroviaria.

 

 

 

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