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Appendice 11 : Relazione Anselmi sulla loggia massonica P2

 

 

 

 

 

 

 
Appendice 11: RELAZIONE ANSELMI SULLA P2

 

 

La Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla Loggia Massonica P2 fu istituita con legge n.527 del 21 settembre 1981. Presieduta dell'onorevole Tina Anselmi la commissione ha lavorato per due anni e mezzo.

Il 12 luglio 1994 ha inviato alle Camere una relazione conclusiva approvata a maggioranza dei componenti e redatta dal presidente.

 

 

 

DOCUMENTO XXIII, n. 2 , IX LEGISLATURA

 

Alla fine della II guerra mondiale la massoneria italiana, che vive sotto l'egida del mondo anglosassone, intensifica i legami con la massoneria americana. Nel 1947, Frank Gigliotti, agente della CIA, è artefice del riconoscimento del Grande Orìente D'Italia da parte della prestigiosa Circoscrizione Nord degli USA; lo stesso Gigliotti fungerà da mediatore tra lo Stato Italiano e il Grande oriente d'Italia che chiedeva di rientrare in possesso di Palazzo Giustiniani confiscato, dal regime fascista. L'accordo fu siglato il 7 luglio 1960 alla presenza di Gigliotti e dell'ambasciatore statunitense. L'entrata in scena di Licio Gelli avviene contemporaneamente alla scomparsa di Gigliotti in una successione di tempi ed identità di funzioni che non può non colpire. L'ascesa di Gelli nella gerarchia massonica è rapidissima. Affiliato nel 1965, nel 1970 viene nominato segretario amministrativo della loggia denominala Propaganda 2. Ia P2 è una loggia 'coperta' perché l'affiliazione avviene per iniziazione diretta del Gran Maestro che è l'unico a conoscere i nomi degli iscritti. Caratteristiche peculiari della P2 sono la segretezza (vengono usati codici per identificare gli affiliati), internazionalismo, le agevolazioni di carriera degli iscritti, il loro raggruppamento secondo le professioni.           Nella sua prima fase di espansione (fino al 1974), la P2 si muove ancora nell'ambito della tradizione massonica ma è caratterizzata da una accentuata connotazione politica. Il Gran Maestro Salvini, nel 1971, durante una seduta della Giunta esecutiva esprime la sua preoccupazione che nella P2 un gran numero di generali e colonnelli siano affidati a Gelli che sta preparando un colpo di stato.


E' ampiamente documentala la presenza di uomini della P2 nei più svariati settori della vita nazionale:


 

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E' evidente la capillare presenza degli uomini della P2 in tutti i settori della Pubblica Amministrazione:

Angelo Rizzoli e Bruno Tassandin ebbero a dichiarare che "Gelli e Ortolani davano come certa la nomina di Stammati a Ministro del Tesoro. Ciò avvenne". Successivamente (1979) Stammati fu anche Ministro del Commercio con l'Estero: Suo segretario particolare divenne G. Battista, factotum di Gelli, mentre un altro piduista, Bisignani, ricoprì l'incarico di addetto stampa. Al Ministero del Commercio con l'Estero operava anche Firrao, affiliato P2, allora direttore generale delle valute. In questo modo Gelli aveva conseguito un controllo su di un settore chiave dell'amministrazione statale da cui passano tutte le operazioni di natura valutaria e in cui opera il Comitato Interministeriale che dispone delle vendite di armi a paesi terzi . Le interferenze di Gelli sul Ministero del Commercio con l'Estero sono provate dal ritrovamento, durante la perquisizione del 1981, delle copie dei documenti più rilevanti dell'affare ENI-Petronim                                                                                                                   
Nella Magistratura la P2 aveva raccolto un significativo numero di adesioni tra i Presidenti di Tribunale mentre meno numerosi erano gli iscritti negli uffici della Procura e della Cassazione.                                 

Notevole la presenza di piduisti nel CSM (Buono, Pone) e negli uffici di segreteria, (Pastore. Croce, Palaia).Sembra superfluo sottolineare quanto il principio di solidarietà tra gli affiliati, che informa la loggia di Gelli, possa influire sull'indipendenza e sull'imparzialità dei magistrati. Più gravi e pericolose appaiono le proposte in materia di ordinamento giudiziario contenute nel piano Gellì: ridare struttura gerarchica alla magistratura e sottoporre il pubblico ministero al controllo del Guardasigilli.                                           

Nella storia della P2, gli anni che vanno dal 1970 al 1974 sono caratterizzati dagli intensi contatti intrattenuti da Licio Gelli e da qualificati affiliati della loggia con l'eversione nera.

 

 

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La documentazione acquisita dalla commissione dimostra che Gelli e gli uomini della P2 erano sicuramente coinvolti
1) nel cosiddetto golpe Borghese attuato nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970 sotto la spinta degli elementi oltranzisti del Fronte Nazionale. Personaggi di spicco nell'organizzazione del golpe erano i piduisti Vito Miceli (capo del SID dal '70 al '74), Duilio Fanali, Sandro Saccucci, Lo Vecchio, Casero, DeJorio. Il generale Miceli è responsabile dell'inerzia con cui sono siate condotte le indagini sul Fronte Nazionale e dello scioglimento del nucleo operativo diretto dal capitano La Bruna.
2) nel movimento denominato Rosa dei Venti scoperto nel 1973 a seguito delle indagini del giudice Tamburino (indagini che il generale Palumbo, piduista, cercò di ostacolare).
3) nel cosiddetto SID parallelo riguardo alla cui esistenza il giudice Tamburino raccolse alcuni riferimenti testimoniali. Tra questi le dichiarazioni del generale Rossetti, uscito dalla P2, il quale affermò che "l'organizzazione è talmenie vasta da avere capacità operative nel campo politico, militare, della finanza, dell'alta delinquenza organizzata ". L'inchiesta sul SID parallelo fu archiviata nel 1980 dalla Procura della Repubblica di Roma.
4) negli attentati compiuti, specialmente sui treni, tra il 1969 e il 1975 da gruppi estremisti toscani. e affiliato alla loggia era anche il questore di Arezzo, città sede dell'inchiesta.
5) nella strage dei treno Italicus avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974. La P2 rappresenta il retroterra economico, organizzativo e morale della strage in quanto svolse opera di finanziamento e di istigazione nei confronti di gruppi neofascisti toscani che furono gli esecutori materiali dell'attentato.
In conclusione, in questa prima fase. alimentando la strategia della tensione, l'organizzazione di Gelli non aveva come obiettivo immediato il ribaltamento del sistema politico-istituzionale ma, piuttosto, tendeva ad orientare il paese verso forme di governo di chiaro stampo conservatore.

 

Nel 1974 Il grande Oriente, in risposta alle pressioni esercitate dai 'massoni democratici', decreta la 'demolizione' della loggia P2 che la stampa indica come collusa con ambienti di destra e con eventi malavitosi e di cui comincia ad occuparsi la magistratura (giudici Vigna, Pappalardo e Occorsio - quest'ullimo fu poi assassinato - a cui pervengono rapporti informativi sulle attività di Gelli redatti da organi non collegati ai servizi segreti). In realtà questa decisione verrà disattesa nella sostanza. Accade invece che Gelli ristruttura radicalmente la P2 accentuandone il carattere di segretezza e la penetrazione nel mondo degli affari oltre che della politica.
La nuova strategia della P2 si esprime attraverso
1) la convergenza di gruppi e ambienti finanziari disparati che concorrono al salvataggio di Sindona;

 

 

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2) l'acquisizione del gruppo editoriale Rizzoli tramite l'Ambrosìano di Roberto Calvi;
3) il sostegno elo l'acquisto di vari giornali (tra gli altri: Mattino, Sport Sud, Il Piccolo, Il Giornale di Sicilia). L'acquisto più prestìgioso è Il Corriere della Sera. La struttura estera del Banco Ambrosiano fornisce parte del capilale necessario, il resto viene dal collegamento Banco Ambrosiano - IOR. La linea editoriale del Corriere della Sera viene stravolta con la nomina a direttore di Di Bella (imposta da Gelli e Ortolani), l'allontanamento di giornalisti scomodi, la nomina di affiliati alla loggia.
4) gli appoggi e i finanziamenti ad operatori economici quali Fabbri, Genghini, Berlusconi, mediati dal Banco Ambrosiano e da altre banche "amiche ".
5) le strette relazioni internazionali soprattutto con i regimi autoritari dell'America Latina e con gli USA (Gelli viene invitato alla cerimonia di insediamento di Reagan)
6) l'ingerenza e il condizionamento, dell' attivita' politica. 36 parlamentari e 64 esponenti politici locali, segretari e capigabinetto di ministri sono uomini della P2. A titolo di esempio citiamo i finanziamenti elettorali erogati dalla P2; il tentativo del Venerabile Salvini di pilotare il congresso del partito repubblicano contro La Malfa reo di essersi opposto in qualità di ministro del tesoro all'aumento di capitale della FINAMBRO richiesto da Sindona; l'intimidazione dell'on. Pìccoli che aveva denunciato una congiura massonica: l'uscila di Alleanza Nazionale dal MSI voluta da Gelli in previsione dell'attuazione del Piano di Rinascita Democratica: il tentativo di dar vita ad un nuovo partito cattolico finanziato da oscure operazioni economiche con la Libia in cui sono implicali generali di rango superiore tra cui Del Giudice della Guardia di Finanza.
Il Piano di Rinascita Democratica esprime gli intenti e gli strumenti operativi a cui è finaIizzata l'associazione capeggiata da Licio Gelli Il Piano non è uno strumento di propaganda, ma un vero piano d'azione. Ha come obiettivo la costituzione di un governo di stampo fortemente conservatore da realizzare attraverso dettagliate linee d'intervento sull'informazione (dissolvere la Rai in nome della libertà di antenna) sulle norme che garantiscono l'indipendenza della magistratura, sulla regolamentazione parlamentare e sindacale, sulla legislazione antimonopolio e infine (nella fase finale di attuazione ) sulla Costituzione stessa

 

 

La Commissione conclude la sua analisi dichiarando che la loggia P2 ha avuto rilievo assoluto nelle vicende della vita nazionale. Il disegno generale è di innegabile peso politico per l'ampiezza e la gravità delle connessioni della P2 con finanza, politica, servizi segreti ed eversione stragista.

 

 

 

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