Appendice 9 : "La strage di difficile interpretazione"
Ore 10:25, una bomba di inaudita potenza, collocata nella sala d'aspetto di seconda classe, fa crollare l'intera ala sinistra dell'edificio e investe anche un treno delle vacanze in sosta sul binario uno.
Le vittime
Vito Ales 20 anni, Mauro Alganon 22 anni, Maria ldria Avati 80 anni, Rosina Barbaro 58 anni, Nazareno Basso 33 anni,
lrene Baudouban 61 anni, Euridia Bergianti 49 anni, Katia Bertasi 34 anni, Francesco Bettí 44 anni, Paolino Bianchi 50 anni,
Verdiana Bivona 22 anni, Argeo Bonora 42 anni, Viviana Bugamelli 23 anni, Sonia Burri 7 anni, Davide Caprioli 20 anni,
Lilia Cardillo 67 anni, Fiavia Casadei 17 anni, Mirko Castellaro 33 anni, Antonella Ceci 19 anni, Franca Dall'Olio 20 anni,
Elisabetta De Marchi 60 anni, Roberto De Marchi 21 anni, Antonino Di Paola 32 anni, Mauro Di Vittorio 24 anni,
Brigitte Drouhard 21 anni, Berta Franco Ebner 50 anni, Mirella Fornasari 36 anni, Franco Diomede Fresa 14 anni,
Vito Diomede Fresa 62 anni, María Fresu 24 anni, Angela Fresu 3 anni, Enrica Frigerìo 57 anni, Roberto Gaiola 25 anni,
Pietro Galassi 66 anni, Manuela Gallon 11 anni, Natalia Gallon 40 anni, Carla Gozzi 36 anni, Sekiguchì lwao 20 anni,
John A. Kolpínski 22 anni, Francesco A. La Scala 56 anni, Vincenzo Lanconelli 51 anni, Pierfrancesco Laurenti 44 anni,
Salvatore Lauro 57 anni, Velia Lauro 50 anni, Umberto Lugli 38 anni, Eckbardt Mader 14 anni, Kai Mader 8 annì,
Margret Mader 39 anni, Lina Mannocci 53 anni, Maria A. Marangon 22 anni, Rossella Marceddu 19 anni, Angelina Marino 23 anni,
Domenico Marino 26 anni, Luca Marino 24 anni, Francisco G. Martinez 23 anni, Moreno Marzagalli 54 anni,
Anna Maria Maurí 28 anni, Carlo Mauri 32 anni, Luca Mauri 6 anni, Patrizia Messineo 18 anni, Catherine H. Mitcbel 22 anni, Loredana Molina 44 anni, Antonio Montinari 86 anni, Nilla Natalí 25 anni, Giuseppe Patruno 18 anni, Vincenzo Petteni 33 anni,
Angelo Priore 27 anni, Roberto Procelli 21 anni, Pio Remollino 31 anni, Gaetano Roda 31 anni, Romeo Ruozi 54 anni,
Vincenzina Sala 50 anni, Sergio Secci 24 anni, Salvatore Seminara 34 anni, Silvana Serravalli 34 anni, Mario Síca 44 anni,
Angelina Tarsi 72 anni, AnnaMaria Trolese 51 anni, Marina Trolese 16 anni, Eleonora Vaccaro 46 anni, Vittorio Vaccaro 24 anni, Fausto Venturi 38 anni, Rita Verde 23 anni, Onofrio S. Zappalà 27 anni, Paola Zecchi 23 anni.
L'inchiesta giudiziaria
L'inchiesta appare, sin dal primo momento, condizionata dalla massiccia manovra di disinformazione, di copertura e sviamento compiuta da alcuni settori dei servizi segreti. La manovra si concreta in diverse indicazioni investigative che si riveleranno in un secondo tempo false. Ma è ancora prima dell'attentato che si verificano le prime 'disfunzioni' all'interno degli apparati statali. Nei mesi precedenti l'attentato, infatti, alcune segnalazioni in merito alla preparazione di un attentato da parte di un'organizzazione eversiva di estrema destra cadono nel vuoto. Nel giugno 1980 un detenuto del carcere di Padova, Persilio Vettore, chiede di parlare con il giudice Giovanni Tamburino e gli racconta di un imminente attentato di eccezionale gravità in preparazione da parte di un'organizzazione eversiva di estrema destra di cui ha fatto parte. Il messaggio viene consegnato dal giudice alla DIGOS, la polizia politica.
Il 23 giugno 1980 i NAR uccidono il giudice romano Mario Amato che sta indagando sul gruppo eversivo e che ha avvisato i suoi superiori di essere nel mirino dell'organizzazione. Amato non viene protetto e gli assassini possono tranquillamente ammazzarlo ad una fermata del tram. Il colonnello Amos Spiazzi (il cui nome compare nella vicenda della Rosa dei Venti), iscritto alla P2, invia un rapporto al capo del SISDE in cui informa che i NAR stanno dando corso ad un'attività terroristica e che il giudice Amato è stato assassinato da un componente dell'organizzazione, la quale ha in programma un attentato contro un altro giudice.
Prima Istruttoria Su segnalazione del capo dell'Antiterrorismo Santillo, i magistrati bolognesi indirizzano le prime indagini verso una pista franco italiana. E' il primo depistaggio compiuto dal SISMI. Tramontata in pochi giorni la pista francese, i giudici, sulla base dei documenti del giudice Mario Amato (tirati fuori dai suoi cassetti dopo la sua morte), individuano il gruppo veneto Romanov ed emettono una ventina di ordini di cattura. Ripartono depistaggi: entra in scena un vecchio collaboratore dei servizi segreti, Elio Ciolini che indica una diversa e, come sarà successivamente accertato, falsa pista.
Le indagini riprendono dopo la lunga pausa in cui l'attività dei giudici è quasi interamente dedicata all'accertamento dei depistaggi e dei responsabili. I giudici scoprono che il giovanissimo Valerio Fioravanti, terrorista nero, era alla stazione di Bologna il giorno della strage. Vengono rinviati a giudizio per strage: Paolo Signorelli, Massimiliano Fachini, Roberto Rinani, Valerio Fíoravanti, Francesca Mambro e Sergìo Picciafuoco, i colonnelli Musumeci e Belmonte, Licio Gelli e Franceco Pazienza. Terroristi neri, servizi segreti e piduisti. In primo grado, il processo si conclude con le condanne degli imputati; in secondo grado,
numerose assoluzioni. Nel febbraio del 1992 la Cassazione annulla la sentenza d'appello e rinvia per un nuovo esame alla Corte d'Assise di Bologna che conferma la sentenza di condanna di primo grado. Nel novembre 1995 la Corte di Cassazione conferma la sentenza, tranne che nella parte relativa alla condanna di Picciafucco, che cassa con rinvio.
Seconda Istruttoria Il procedimento, denominato "Bologna bis", deriva dallo stralcio concernente le posizioni di Stefano Delle Chiaie, Stefano Tilgher, Marco Ballan e Maurizio Giorgi relativamente all'imputazione di concorso in strage ed ha per oggetto anche i fatti di depistaggio compiuti nel corso della prima istruttoria. Nel 1993 tale inchiesta è stata riunita a quella nuova sulla strage dell'Italicus. I due procedimenti, infatti, traggono origine da dichiarazioni di imputati e testi che hanno delineato gli scenari di una strategia eversiva che collega le due stragi. I giudici bolognesi che dispongono il rinvio a giudizio degli imputati in tale secondo procedimento denunciano apertamente la manovra di depistaggio e di disinformazione.
Si legge nell'ordinanza di rinvio a giudizio: "Pazienza - Musurneci - Santovito - Gelli, ecco chi dirigeva formalmente il SISMI in quel fatidico 1980". Viene delineato uno scenario in cui uomini della loggia P2, inseriti ai vertici dei servizi (Grassini direttore del SISDE, Santovito direttore del SISMI, Musumeci con incarichi di vigilanza sulla lealtà dei dipendenti del SISMI Francesco Pazienza e Giuseppe Belmonte del servizio segreto militare) impediscono l'accertamento della verità. I vertici della loggia massonica P2 sono strettamente collegati agli esponenti dell'eversione di destra: Fabio De Felice, Francesco Signorelli, Massimiliano Fachinì (i quali vengono rinviati a giudizio insieme a Stefano Delle Chiaie, Stefano Tilgher Marco Ballan e Maurizio Giorgi per associazione sovversiva finalizzata all'eversione dell'ordine democratico) e
a elementi appartenenti alla criminalità organizzata tra cui Semerari, legato agli ambienti della Banda della Magliana.
Le attività di deviazione e copertura delle indagini commesse dal SISMI e dalla P2 in favore degli autori della strage.
La pista tedesca e libanese Santovito e Pazienza convocano negli uffici del SISMI il giornalista Barberi di Panorama a cui mostrano documenti riservati nei quali si indica come l'attività terroristica in Italia sia ispirata dal KGB e dai Servizi Segreti dell'Europa Orientale. La manipolazione delle informazioni continua nei mesi successivi: un'intervista rilasciata dal palestinese Abu-Ayad (alias Salah Khalaf) indirizza gli inquirenti sulla c.d. pista libanese. Il depistaggio costringe i giudici ad estenuanti, quanto improduttive, ricerche. Sempre allo scopo di indirizzare le indagini verso l'inconsistente "pista internazionale", i servizi fanno pervenire all'autorità giudiziaria segnalazioni, informazioni ufficiose, ufficiali ed addirittura anonime:
- Dopo la strage, un maresciallo della Questura di Lucca ritiene di ravvisare nell'identikit redatto dalla Polizia, su indicazione di un teste, le sembianze di un estremista di destra Marco Affatigato (il cui nome ritornerà nelle indagini sulla strage di Ustica, sempre per depistare); si procede all'arresto di Affatigato da tempo latitante all'estero e residente a Nizza. Il generale dei Carabinieri Federico Mannucci Benincasa, già direttore del SISMI di Firenze, nel corso del procedimento "Bologna bis" verrà incriminato per aver diffuso in via anonima le false notizie su Affatigato che tendevano a coinvolgerlo nel disastro di Ustica e di Bologna.
- In tale contesto si inserisce pure la c.d. "operazione terrore sui treni" del 23 gennaio 1981 Sul treno 514 Taranto-Milano, nella stazione di Bologna, viene trovata una valigia carica di esplosivo.
Il SISMI, in una nota indirizzata alla Procura di Bologna, ribadisce di aver appreso dell'esistenza di un piano eversivo articolato in due fasi: attentati sui treni e ricatti alle autorità consistenti nella minaccia di far esplodere ordigni preventivamente collocati in importanti obiettivi. Il piano viene attribuito a Freda, Ventura (già imputati nel processo sulla strage di Piazza Fontana), Stefano Delle Chiaie, a francesi del gruppo FANE e a tedeschi. L'intento del SISMI, allora diretto dal colonnello Pietro Musumeci, è quello dì scagionare dall'accusa di strage il vertice di Ordine Nuovo - Costruiamo l'azione - MPR : la manovra di depistaggio si svolge contemporaneamente alla presentazione dell'istanza di scarcerazione presentata da Signorelli, De Felice e Semerari (quest'ultimo, oramai, sul punto di "crollare").
Nell'ambito delle indagini relative all'operazione "terrore sui treni" cominciano a collaborare due detenuti legati alla Banda della Magliana di Roma, Maurizio Abbatino e Massimo Carminati. Tale organizzazione criminale è strettamente legata al gruppo di eversori che fanno capo a Valerio Fioravanti ed è utilizzata dai Servizi come agenzia criminale. Abbatino riferisce che le armi e l'esplosivo ricevuto sul treno Taranto-Milano nel gennaio 1981 proviene da un deposito di armi della Banda della Magliana situato nei locali dei Ministero della Sanità. - Il SISMI ritorna a depistare verso la c.d. pista internazionale attraverso le dichiarazioni di Elio Ciolini, il quale, arrestato in Svizzera per reati comuni, indirizza dal carcere di Ginevra al console generale in Italia, una missiva in cui elenca le azioni terroristiche compiute da una organizzazione eversiva denominata OT (tra queste azioni, l'omicidio dei giornalisti italiani De Paolo
e Toni, la strage di Piazza Fontana, dell'Italicus, di Bologna, e il golpe Borghese). Tali dichiarazioni indirizzano i giudici verso Delle Chiaie, Danet e Fiebelkorn e la loggia massonica di Montecarlo cui - come accerterà la Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla P2
- assieme a Gelli, hanno appartenuto esponenti del mondo politico e finanziario italiano. Ciolini, si dimostrerà essere in contatto sia con organismi di sicurezza italiani e stranieri, che con ambienti della destra eversiva internazionale, condannato per calunnia. Il generale Benincasa - sopra citato a proposito del depistaggio sul falso coinvolgimento di Affatigato - verrà incriminato anche per avere omesso di inoltrare all'autorità giudiziaria tutte le notizie di cui il centro SISMI di Firenze, da lui diretto, era in possesso circa il fatto che il Ciolini era un noto calunniatore senza scrupoli, sulla loggia di Montecarlo e sulla reale personalità di Gelli.
- Sempre nel procedimento "Bologna bis" sarà incriminato Ignazio Spampinato, perito esplosivista nominato immediatamente dopo la strage per aver violato il segreto d'ufficio rivelando a Mannucci Benincasa il risultato degli accertamenti effettuati.
Cronologia
- 16 Marzo 1978: rapimento di Aldo Moro; il nuovo governo monocolore Andreotti ottiene in poche ore la fiducia (votano a favore DC, PSI, PSDI, PRI, PCI, DN, contro PR, DP, PLI, MSI). - marzo 1978: durante il rapimento di Moro, viene costituito un comitato di crisi presso il Ministro degli Interni (risulterà successivamente composto tutto da aderenti alla P2). Licio Gelli opera con un proprio ufficio presso la Marina Militare. Gladio è mobilitata (ma diversi elementi emersi 12 anni dopo, fanno sospettare un coinvolgimento non limpido dei servizi, e di Gladio in particolare, nel caso Moro) - 9 maggio 1978: Aldo Moro viene ritrovato assassinato - luglio 1978: muore in uno strano incidente d'auto il colonnello della Guardia di Finanza Salvatore Florio. Nel 1974 aveva redatto tre note informative su Gelli e, dopo l'assunzione del comando della G.d.F. da parte del generale Raffaele Giudice (iscritto alla P2), aveva subito continui trasferimenti - 20 marzo 1979: viene assassinato Mino Pecorelli. Durante la perquisizione del suo studio viene trovata una copia del fascicolo "Mo-Fo-Biali" da cui partirà il nuovo scandalo dei petroli - inverno 1979: il generale Santovito recluta Francesco Pazienza che si mette subito all'opera con la creazione di "super S", l'agenzia segreta che si occupa di traffici di capitali caldi e di contrabbando per conto dei servizi segreti italiani - 6 gennaio 1980: assassinato il presidente della regione Sicilia Piersanti Mattarella - 22 giugno 1980: Roma, i NAR assassinano il giudice Mario Amato - 27 giugno 1980: strage di Ustica
- 30 luglio 1980: Milano, esplode una autobomba; evitata per puro caso una strage - dicembre 1980: le BR rapiscono il giudice D'Urso; si sviluppano oscure manovre che vedono al centro la P2. Il magistrato sarà liberato il 9 gennaio 1981 - 17 marzo 1981: perquisizione a Castiglion Fibocchi; trovata la lista dei presunti aderenti alla P2. La lista viene trasmessa dai magistrati al Presidente del Consiglio - 28 aprile 1981: Napoli, rapito dalle BR l'assessore Cirillo; nella vicenda si inserisce la camorra come intermediaria tra la DC e le BR - maggio 1981: il Governo, messo alle strette, comunica al Parlamento la lista dei 963 presunti aderenti alla loggia di Licio Gelli; esplode il caso della P2 - 5 giugno 1981: "suicidio" del colonnello della Guardia di Finanza Luciano Rossi, nel 1974 aveva collaborato con il colonnello Florio a stendere le note informative su Gellì - 18 giugno 1981: il banchiere Roberto Calvi viene trovato impiccato a Londra; esplode lo scandalo del Banco Ambrosiano - 3 settembre 1981: vengono assassinati Carlo Alberto Dalla Chiesa e sua moglie, Emanuela Settí Carraro - 17 dicembre 1981: Verona, un commando delle BR rapisce ìi generale americano J. Lee Dozier che sarà liberato il 28 gennaio 1982. Determinante il ruolo di Gladio nell'individuazione della "prigione del popolo"
Le forze politiche in Parlamento
SITUAZIONE POLITICA
Presidente della Repubblica: Sandro Pertini
Presidente del Consiglio dei Ministri: Francesco Cossiga
Composizione del Governo : DC. PSDI, PLI
Durata del Governo : 4.4.1980 - 27.9.1980