club

 

 

 

 

 

 

 
3.3.4
Bologna, stazione ferroviaria. 2 agosto 1980
   
   

 

 

3.3.4
BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980, STAZIONE FERROVIARIA
   
 
85 morti e 20 feriti
   
 
 

Ore 10:25, una bomba di inaudita potenza, collocata nella sala d'aspetto di seconda classe, fa crollare l'intera ala sinistra dell'edificio e investe anche un treno delle vacanze in sosta sul binario uno.

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Le vittime

 

Vito Ales 20 anni, Mauro Alganon 22 anni, Maria ldria Avati 80 anni, Rosina Barbaro 58 anni, Nazareno Basso 33 anni,

lrene Baudouban 61 anni, Euridia Bergianti 49 anni, Katia Bertasi 34 anni, Francesco Bettí 44 anni, Paolino Bianchi 50 anni,

Verdiana Bivona 22 anni, Argeo Bonora 42 anni, Viviana Bugamelli 23 anni, Sonia Burri 7 anni, Davide Caprioli 20 anni,

Lilia Cardillo 67 anni, Fiavia Casadei 17 anni, Mirko Castellaro 33 anni, Antonella Ceci 19 anni, Franca Dall'Olio 20 anni,

Elisabetta De Marchi 60 anni, Roberto De Marchi 21 anni, Antonino Di Paola 32 anni, Mauro Di Vittorio 24 anni,

Brigitte Drouhard 21 anni, Berta Franco Ebner 50 anni, Mirella Fornasari 36 anni, Franco Diomede Fresa 14 anni,

Vito Diomede Fresa 62 anni, María Fresu 24 anni, Angela Fresu 3 anni, Enrica Frigerìo 57 anni, Roberto Gaiola 25 anni,

Pietro Galassi 66 anni, Manuela Gallon 11 anni, Natalia Gallon 40 anni, Carla Gozzi 36 anni, Sekiguchì lwao 20 anni,

John A. Kolpínski 22 anni, Francesco A. La Scala 56 anni, Vincenzo Lanconelli 51 anni, Pierfrancesco Laurenti 44 anni,

Salvatore Lauro 57 anni, Velia Lauro 50 anni, Umberto Lugli 38 anni, Eckbardt Mader 14 anni, Kai Mader 8 annì,

Margret Mader 39 anni, Lina Mannocci 53 anni, Maria A. Marangon 22 anni, Rossella Marceddu 19 anni, Angelina Marino 23 anni,

Domenico Marino 26 anni, Luca Marino 24 anni, Francisco G. Martinez 23 anni, Moreno Marzagalli 54 anni,

Anna Maria Maurí 28 anni, Carlo Mauri 32 anni, Luca Mauri 6 anni, Patrizia Messineo 18 anni, Catherine H. Mitcbel 22 anni, Loredana Molina 44 anni, Antonio Montinari 86 anni, Nilla Natalí 25 anni, Giuseppe Patruno 18 anni, Vincenzo Petteni 33 anni,

Angelo Priore 27 anni, Roberto Procelli 21 anni, Pio Remollino 31 anni, Gaetano Roda 31 anni, Romeo Ruozi 54 anni,

Vincenzina Sala 50 anni, Sergio Secci 24 anni, Salvatore Seminara 34 anni, Silvana Serravalli 34 anni, Mario Síca 44 anni,

Angelina Tarsi 72 anni, AnnaMaria Trolese 51 anni, Marina Trolese 16 anni, Eleonora Vaccaro 46 anni, Vittorio Vaccaro 24 anni, Fausto Venturi 38 anni, Rita Verde 23 anni, Onofrio S. Zappalà 27 anni, Paola Zecchi 23 anni.

1) Natalia Agostini in Gallon
Lavorava come operaia alla Ducati di Bologna, aveva due figli. Era in stazione con il marito e con la figlia Manuela di 11 anni. Morì qualche giorno dopo mentre c'erano i funerali di Manuela. Aveva 40 anni
2) Mauro Alganon
Partito da Asti, andava a Venezia con un amico. Per il ritardo del treno persero la coincidenza. Era nella sala d'aspetto con i bagagli, l'amico che era uscito si salvò. Lavorava in libreria. Aveva 22 anni
3) Angela e Maria Fresu
Maria Fresu era nella sala d'attesa, con la figlia e due amiche. Il suo corpo non fu mai ritrovato ma gli esami dissero che tra le macerie c'erano i suoi resti. Un'altra perizia ha smentito anche questa ipotesi. Aveva 24 anni. Angela Fresu abitava con la mamma, la nonna, zie e zii vicino a Firenze. Era in stazione con la mamma e due sue amiche, andavano in vacanza sul lago di Garda. È la vittima più giovane della strage. Aveva 3 anni
4) Angela Marino
Nella sua famiglia erano in otto, tra fratelli e sorelle. Lei lavorava nello studio di un dentista vicino a Palermo. Era con una delle sorelle, con il fratello e con la sua fidanzata. Aveva 23 anni
5) Antonella Ceci
Era di Ravenna e aveva appena fatto la maturità chimico-tecnica. Doveva cominciare a lavorare in uno zuccherificio. Era in stazione con il fidanzato e due sorelle di lui. Aveva 19 anni
6) Rosina Barbaro in Montani
Stava partendo con il marito per la Riviera: avevano rinunciato a un passaggio in auto della figlia. Mano nella mano, andavano verso il bar. Travolti dalle macerie, lui rimase ferito e lei morì. Aveva 58 anni
7) Nazareno Basso
Nel 1978, carabiniere ausiliario a Chioggia, aveva conosciuto la sua futura moglie. Ora stava a Milazzo, aveva 4 figli, e dalla Sicilia andava dalla famiglia in vacanza in Veneto. Il treno era in ritardo. Aveva 33 anni
8) Euridia Bergianti in Baldazzi
Rimasta vedova nel 1975, da tre anni lavorava nella ditta di ristorazione della stazione: era al bancone del self service. Viveva a Bologna con uno dei suoi due figli. Aveva 49 anni
9) Katia Bertasi
Aveva due figli, il più piccolo di 15 mesi. Nata a Rovigo, viveva a Bologna con il marito e i genitori. Ragioniera, lavorava negli uffici della Cigar, la ditta di ristorazione della stazione. Aveva 34 anni
10) Francesco Betti
Viveva con la moglie e il figlio di due anni in provincia di Bologna. Con il suo taxi era in servizio davanti alla stazione, a trenta metri dal luogo dove era posizionata la bomba. Aveva 44 anni
11) Paolino Bianchi
Ogni anno andava sul Garda con un'amica, l'unica distrazione che si concedeva. Viveva vicino a Ferrara prendendosi cura della madre,
le aveva fatto la spesa. Lavorava come muratore. Aveva 50 anni
12) Verdiana Bivona
Viveva vicino a Firenze, faceva l'operaia e stava andando in vacanza con due amiche e la figlia di una di loro. Solo una delle amiche si salvò, lei morì nella sala d'aspetto. Aveva 22 anni
13) Argeo Bonora
Ferroviere, nato vicino a Bologna, dal 1970 stava a Bolzano. Sposato, con 5 figli, quel giorno di ferie era tornato nella sua città per vedere la madre. Stava aspettando il treno per rientrare a casa. Aveva 42 anni
14) Sonia Burri
Era nella sala d'aspetto, veniva da Bari con i genitori, i nonni, la sorella, la zia e le cugine: la trovarono ancora viva vicino alla sua bambola rossa. Morì in ospedale due giorni dopo. Aveva 7 anni
15) Davide Caprioli
Viveva a Verona, voleva diventare commercialista, suonava la chitarra e cantava. Stava rientrando a casa dopo una vacanza perché aveva una serata con il suo gruppo. Morì in ospedale. Aveva 20 anni
16)  Flavia Casadei
Era partita da Rimini per andare a Brescia. Doveva cambiare treno e perse la coincidenza. Insieme a una ragazza conosciuta durante il viaggio era nella sala d'aspetto. Faceva il liceo. Aveva 18 anni
17) Mirco Castellaro
Viveva a Ferrara, sposato, con un figlio di sei anni. Insieme a un amico aveva comprato una barca in Sicilia, dovevano fare dei viaggi di rodaggio. Doveva partire prima, ci riuscì solo il 2 agosto. Aveva 33 anni
18) Roberto Demarchi
Viveva a Marano Vicentino, con la madre e tre fratelli. Giocava a pallavolo. Andava a trovare dei parenti con la madre. Morirono entrambi: lui stava passeggiando sul primo binario. Aveva 21 anni
19) Maria Idria Avati in Gurgo
Doveva andare in Trentino, da Rossano Calabro: aveva viaggiato di notte con la figlia. Stava nella sala d'attesa, la figlia era andata alla toilette. Lo scoppio la travolse, morì all'ospedale. Aveva 80 anni
20) La famiglia Diomede Fresa: da sinistra Francesco Cesare, Errica Frigerio e Vito Francesco era di Bari. I suoi genitori avevano deciso di prendere il treno per evitare il traffico in autostrada. La sorella non era partita con loro. Morì insieme alla madre e il padre. Aveva 14 anni. Vito, medico, impegnato nella ricerca sul cancro, dirigeva l'Istituto di patologia generale della facoltà di medicina di Bari, dove abitava con la famiglia. Aveva 62 anni. Errica insegnava lettere in un istituto per geometri a Bari. Aveva due figli, un maschio e una femmina. Aveva 57 anni
21) Antonino Di Paola
Lavorava per una ditta di impianti elettrici, era di Palermo e divideva la casa a Bologna con un collega. Era in stazione: alle 10 e 15 doveva arrivare il fratello del collega. ma il treno era in ritardo. Aveva 32 anni
22) Mauro Di Vittorio
Voleva andare a Londra, cercava lavoro. Fu fermato alla frontiera : non aveva denaro per mantenersi. Rientrò in Italia per tornare a Roma e solo il 10 agosto la famiglia seppe che era morto. Aveva 24 anni
23) Domenica Marino
Lavorava come collaboratrice famigliare in provincia di Palermo. Era arrivata a Bologna con la sorella per andare con il fratello e la sua fidanzata in Romagna. Il treno era stato posticipato. Aveva 26 anni
24) Berta Ebner
Nata in provincia di Bolzano, aveva un fratello, non era sposata e viveva in casa con la madre. Faceva la casalinga. Non si è riusciti a ricostruire perché quel giorno fosse in stazione. Aveva 50 anni
25) Lina Ferretti in Mannocci
Stava a Livorno. Doveva partire, col marito, il 3 agosto per una vacanza a Brunico offerta dalla suocera che aveva vinto al lotto. Ma una stanza si era liberata prima. Il marito rimase ferito. Aveva 53 anni
26) Mirella Fornasari in Lambertini
Lavorava per la ditta di ristorazione della stazione: quel sabato le era stato chiesto di essere lì e non nell'ufficio dove era stata trasferita. Sposata, un figlio, viveva vicino a Bologna. Aveva 36 anni
27) Franca Dall'Olio
Da 4 mesi lavorava per la ditta della ristorazione della stazione. Era al telefono con un fornitore che era andato a consegnare della merce. Di solito scendeva lei, quel giorno chiese a lui di salire. Aveva 20 anni
28) Roberto Gaiola
Finite le elementari, era andato a lavorare in fabbrica, a Vicenza. Dopo anni difficili stava seguendo un percorso di disintossicazione a Bologna. Aspettava il treno per rientrare a casa. Aveva 25 anni
29) Pietro Galassi
Nato a San Marino, si era laureato in matematica e fisica. Prima di andare in pensione aveva insegnato in una scuola di Viareggio di cui era diventato preside. Aveva 66 anni
30) Eleonora Geraci in Vaccaro
Il 2 agosto era andata in macchina con il figlio alla stazione di Bologna. Aspettava il treno della sorella che abitava in Sicilia e veniva a trovarla. Fu uccisa nello scoppio insieme al figlio. Aveva 46 anni
31) Carla Gozzi
Insieme al fidanzato partiva per le vacanze alle Tremiti. Viveva con i genitori in provincia di Modena, era impiegata in un maglificio. Erano arrivati alla stazione in anticipo. Morì con il fidanzato. Aveva 36 anni
32) Vincenzo Iaconelli
Aveva deciso di andare a Verona per vedere uno spettacolo all'Arena. Viveva in provincia di Ravenna, era in pensione e si era iscritto a Legge per aprire uno studio di consulenza. Aveva 51 anni
33) Francesco Antonio Lascala
Il suo treno da Reggio Calabria aveva tre ore di ritardo, doveva andare a Cremona, aveva perso la coincidenza. Sposato, tre figli, era un centralinista delle Ferrovie in pensione. Aveva 56 anni
34) Pier Francesco Laurenti
Viveva a Parma, lavorava a Padova nelle assicurazioni. Stava tornando a casa dopo una vacanza in Riviera. Era sceso, durante la sosta del treno a Bologna, per telefonare a un amico. Aveva 44 anni
35) La famiglia Lauro: Velia Carli e Salvatore Velia Carli,
nata a Tivoli, sette figli, aveva una piccola impresa di maglieria in provincia di Napoli. Con il marito andava a Venezia per un funerale, persero la coincidenza e morirono nella sala d'aspetto. Aveva 50 anni. Salvatore Lauro Maresciallo dell'aereonautica, era di Acerra e abitava a Brusciano, in provincia di Napoli. Sette figli, di cui due molto piccoli. Era con la moglie Velia e stava aspettando il treno successivo. Aveva 57 anni
36) Loredana Molina in Sacrati
Insieme al marito aveva portato il figlio minore e la suocera in stazione. Il marito aspettava in macchina, lei andò a comprare i biglietti. Stava guardando il tabellone degli orari. Aveva 44 anni.
37) Leo Luca Marino
Era della provincia di Palermo, faceva il muratore a Ravenna. Insieme alla fidanzata era andato a prendere due delle sue sorelle per le vacanze in Romagna. Morirono tutti e quattro. Aveva 24 anni
38) Kai Maeder
Rimase ucciso con la madre e uno dei suoi fratelli: il terzo fratello e il padre, che scavò a lungo tra le macerie, si salvarono. Stavano rientrando a casa, in Germania. Aveva 8 anni
39) Elisabetta Manea in De Marchi
Stava andando in Puglia con il più piccolo dei suoi quattro figli, dopo la convalescenza per un intervento chirurgico. Era rimasta vedova nel 1970. Morì in stazione insieme al figlio. Aveva 60 anni
40) Manuela Gallon
Stava aspettando il treno per la colonia estiva con i genitori, vicino alla sala d'attesa. Il padre andò a comprare le sigarette e rimase ferito. Lei morì in ospedale dopo 5 giorni. Aveva 11 anni

41) Maria Angela Marangon
Nata in provincia di Rovigo, aveva due fratelli e una sorella. Faceva la babysitter a Bologna e appena poteva rientrava a casa. Era in stazione per ritornare a Rosolina, il suo paese. Aveva 22 anni
42) Rossella Marceddu
Dalla vacanza stava rientrando a casa, vicino a Vercelli. Doveva fare il viaggio in moto ma scelse il treno, più sicuro. Era al quarto binario con un'amica e andò al bar da sola per bere qualcosa. Aveva 19 anni
43) Amorveno Marzagalli
Aveva accompagnato la moglie e il figlio al Lido degli Estensi e aveva preso un treno, il primo dopo 20 anni, per andare a Cremona dal fratello a fare una gita sul Po. Viveva ad Omegna. Aveva 54 anni
44) Famiglia Mauri: da sinistra Anna Maria Bosio, il piccolo Luca e Carlo
Lei e il marito erano cresciuti in parrocchia, avevano un figlio, e vivevano a Tavernola vicino a Como. Dal 2016 c'é un piazzale che li ricorda. Lei faceva la maestra. Aveva 28 anni. Luca Mauri doveva cominciare le elementari all'inizio del nuovo anno scolastico, dopo le vacanze. Viaggiava con i genitori per andare in un villaggio turistico in Puglia. Aveva 6 anni. Carlo Mauri Era partito in macchina da Como con la moglie e il figlio. Ebbero un incidente a Bologna e decisero di prendere il treno. Morirono tutti e tre in stazione. Aveva 32 anni
45) Patrizia Messineo
Si era diplomata in ragioneria, era di Bari. Era in stazione con la madre, la sorella, i nonni materni, una zia e le cugine. Tutte in sala d'aspetto:la bomba la uccise assieme alla sorella e alla zia. Aveva 18 anni
46) I fidanzati Catherine Hellen Mitchell e John Andrew Kolpinski
John Andrew Kolpinski si era laureato all'Arts Court di Birmingham, e aveva deciso, insieme alla fidanzata, di fare un viaggio in diversi paesi, senza mete particolari. Furono uccisi dallo scoppio. Aveva 22 anni. Catherine Helen Mitchell Il suo zaino era blu, quello del fidanzato arancione. Erano partiti per vedere l'Europa, morirono entrambi. Si era laureata all'Arts Court di Birmingham. Aveva 22 anni
47) Antonino Montanari
Viveva a Bologna con la moglie. Era andato a informarsi sugli orari delle corriere e aspettava il bus di fronte al portico della stazione per tornare a casa. Fu colpito da un pezzo di un edificio. Aveva 86 anni
48) Nilla Natali
Aveva scelto i mobili per la sua nuova casa, stava per sposarsi e lasciare la casa dei genitori. Era figlia unica. Lavorava nella società di ristorazione della stazione. Aveva 25 anni

49) Lidia Olla in Cardillo
Era partita da Cagliari con il marito per andare in Trentino dalla sorella. Il marito era uscito dalla sala d'aspetto per controllare
l'orario del treno e rimase ferito. Lei morì. Aveva 67 anni
50) Giuseppe Patruno
Faceva l'elettricista a Bari, era in vacanza a Rimini con uno dei suoi 10 fratelli. In macchina avevano accompagnato delle amiche alla stazione. Il fratello rimasto più indietro si salvò. Aveva 18 anni
51) Vincenzo Petteni
Andava a Palermo con un amico per una vacanza sul mare verso la Tunisia. Non c'era posto in aereo e scelsero il treno. Morì dopo 14 giorni. Nato vicino a Trento, stava a Ferrara, era sposato. Aveva 34 anni
52) Angelo Priore
Nato a Bolzano, faceva l'ottico a Messina. Con lui c'erano i suoceri, raggiungevano la moglie e il figlio in vacanza. Era nella sala d'aspetto a leggere, lo scoppio lo devastò. Mori l'11 novembre. Aveva 26 anni
53) Pier Carmine Remollino
Orfano di madre, era cresciuto con il padre e otto fratelli vicino a Potenza. A 18 anni era partito per la Germania. Rientrato in Italia per il servizio militare, si era trasferito a Ravenna. Aveva 31 anni
54) Rita Verde
Era impiegata nella ditta di ristorazione della stazione. Morì insieme a cinque colleghe, si salvò solo la più giovane, Marina Gamberini. Rita stava per sposarsi. Aveva 23 anni
55) Roberto Procelli
Dopo un corso per programmatore elettronico aveva trovato lavoro. Dal 13 maggio faceva il militare a Bologna e stava tornando a casa, vicino ad Arezzo. Fu identificato grazie alla piastrina. Aveva 21 anni
56) Gaetano Roda
Appena assunto dalle Ferrovie, viveva vicino a Ferrara e faceva un corso alla stazione. Durante una pausa era andato al bar. L'onda d'urto lo gettò contro il treno sul primo binario. Aveva 31 anni
57) Romeo Ruozi
Il treno della figlia doveva arrivare alle 11 e 58, ma lui era andato in stazione con molto anticipo. Sposato, abitava a Bologna
dal 1975 e aveva tre figli. Era in pensione. Aveva 54 anni
58) Vincenzina Sala in Zanetti
Col marito, i consuoceri e il nipote di sei anni, aspettava, sul primo binario, la figlia e il genero in arrivo dalla Svizzera. Il treno era in ritardo. Lo scoppio la uccise. Nata a Pavia, abitava a Bologna. Aveva 50 anni
59) Sergio Secci
Nato a Terni, una laurea al Dams: da Forte dei Marmi andava a Bolzano per lavoro. Voleva passare per Verona dove c'era un amico. Il suo treno ritardò, perse la coincidenza. Morì il 7 agosto. Aveva 24 anni
60) Salvatore Seminara
Era un operaio specializzato. Suo fratello stava arrivando in licenza a Bologna e lui era andato con il collega con cui divideva la casa
ad aspettarlo. Erano nella sala d'aspetto. Aveva 34 anni
61) Silvana Serravalli in Barbera
Insegnava a Bari alle elementari, aveva compiuto gli anni il primo agosto. Alle 10,25 era al bar della stazione. Nella sala d'aspetto c'erano i genitori, il cognato e la sorella con le figlie. Aveva 34 anni
62) Mario Sica
Avvocato specializzato in diritto del lavoro, era stato assunto all'Atc, l'azienda di trasporti di Bologna, dove viveva con la moglie e i tre figli. Aspettava la madre in arrivo da Roma. Aveva 44 anni
63) Vito Ales
Andava in Romagna per lavorare in una pensione come aveva fatto nelle estati precedenti. Veniva da Palermo. Camminava, in attesa
del treno, sul marciapiede del primo binario. Aveva 20 anni
64) Vittorio Vaccaro
Sposato con Adele che aveva conosciuto a Rimini, una figlia di 4 anni di nome Linda, faceva l'operaio ceramista in provincia di Reggio Emilia. Era con sua madre e morì con lei. Aveva 24 anni
65) Umberto Lugli
Aveva una merceria a Carpi con il fratello. Stava andando con la fidanzata alle Tremiti. Il fratello li aveva portati presto in stazione
per rientrare al lavoro. Morì con la fidanzata. Aveva 38 anni
66) Iwao Sekiguchi
Veniva da Tokio per conoscere l'arte italiana. Aveva una borsa di studio e da Firenze era arrivato a Bologna. Stava andando a Venezia. Teneva un diario: stava scrivendo prima dello scoppio. Aveva 20 anni
67) Fausto Venturi
Viveva con la madre e il fratello a Bologna. Il 2 agosto, dalle 8, era in servizio con il suo taxi alla stazione. Fu travolto dalle macerie dello scoppio mentre stava parlando con un collega. Aveva 38 anni
68) Angelica Tarsi in Sacrati
Doveva partire con il nipotino. Li avevano accompagnati suo figlio e la nuora: non c'era parcheggio e il figlio restò ad aspettare in auto. L'esplosione uccise lei e la nuora ferendo il bimbo. Aveva 72 anni
70) I coniugi Zecchi: Paolo e Viviana Bugamelli
Paolo Zecchi si era sposato da pochi mesi. Con la moglie era in stazione per comprare i biglietti per la Sardegna dove volevano andare all'inizio di settembre. Morirono tutti e due. Lavorava in banca. Aveva 23 anni. Viviana Bugamelli Viveva vicino a Bologna con il marito, sposato da poco, e con i genitori. Ragioniera, lavorava in un'azienda agricola. Morì con il marito: stavano comprando dei biglietti. Era incinta. Aveva 23 anni

Le vittime senza volto

Marina Antonella Trolese
Faceva il liceo e abitava vicino a Padova. Stava partendo con la sorella: c'erano anche il fratello più piccolo e la mamma, che fu uccisa nello scoppio. Lei morì il 22 agosto, per le ustioni. Aveva 16 anni
Anna Maria Salvagnini in Trolese
Aveva accompagnato le due figlie, dalla provincia di Padova alla stazione di Bologna: erano in partenza per un viaggio studio. Morì anche una delle figlie. Lei insegnava alle medie. Aveva 51 anni
Irene Breton in Boudouban
Era svizzera. Nata a Boncourt, paese di poco più di mille abitanti, viveva a Delemont con il marito. Faceva l'orologiaia. Non è stato possibile ricostruire come mai fosse in stazione. Aveva 61 anni
Margret Rohrs in Mäder
Viveva ad Haselhorf in Westfalia con il marito e i tre figli, era in vacanza in Italia con tutta la famiglia, aspettavano il treno per tornare a casa. Morì insieme ai due figli più piccoli. Aveva 39 anni
Eckhardt Mäder
Era in vacanza con i genitori e rimase nella sala d'attesa con la madre mentre il padre aveva deciso di visitare Bologna nelle due ore di attesa. Morì con la mamma e un fratellino. Aveva 14 anni
Brigitte Drouhard
Nata a Saules, in Francia, abitava a Parigi dove lavorava come impiegata. Stava aspettando un treno per Ravenna. Le piacevano
la poesia e la letteratura italiana. Aveva 21 anni
Francisco Gomez Martinez
Catalano, aveva cominciato a lavorare a 16 anni, risparmiava per viaggiare. Stava andando a Rimini. Nella sala d'aspetto scriveva alla fidanzata e immaginva le prossime vacanze con lei. Aveva 23 anni

 

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RITORNA

 

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L'inchiesta giudiziaria

 

L'inchiesta appare, sin dal primo momento, condizionata dalla massiccia manovra di disinformazione, di copertura e sviamento compiuta da alcuni settori dei servizi segreti. La manovra si concreta in diverse indicazioni investigative che si riveleranno in un secondo tempo false. Ma è ancora prima dell'attentato che si verificano le prime 'disfunzioni' all'interno degli apparati statali. Nei mesi precedenti l'attentato, infatti, alcune segnalazioni in merito alla preparazione di un attentato da parte di un'organizzazione eversiva di estrema destra cadono nel vuoto. Nel giugno 1980 un detenuto del carcere di Padova, Persilio Vettore, chiede di parlare con il giudice Giovanni Tamburino e gli racconta di un imminente attentato di eccezionale gravità in preparazione da parte di un'organizzazione eversiva di estrema destra di cui ha fatto parte. Il messaggio viene consegnato dal giudice alla DIGOS, la polizia politica.

 

 

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Il 23 giugno 1980 i NAR uccidono il giudice romano Mario Amato che sta indagando sul gruppo eversivo e che ha avvisato i suoi superiori di essere nel mirino dell'organizzazione. Amato non viene protetto e gli assassini possono tranquillamente ammazzarlo ad una fermata del tram.
Il colonnello Amos Spiazzi (il cui nome compare nella vicenda della Rosa dei Venti), iscritto alla P2, invia un rapporto al capo del SISDE in cui informa che i NAR stanno dando corso ad un'attività terroristica e che il giudice Amato è stato assassinato da un componente dell'organizzazione, la quale ha in programma un attentato contro un altro giudice.

 

Prima Istruttoria
Su segnalazione del capo dell'Antiterrorismo Santillo, i magistrati bolognesi indirizzano le prime indagini verso una pista franco italiana. E' il primo depistaggio compiuto dal SISMI. Tramontata in pochi giorni la pista francese, i giudici, sulla base dei documenti del giudice Mario Amato (tirati fuori dai suoi cassetti dopo la sua morte), individuano il gruppo veneto Romanov ed emettono una ventina di ordini di cattura. Ripartono depistaggi: entra in scena un vecchio collaboratore dei servizi segreti, Elio Ciolini che indica una diversa e, come sarà successivamente accertato, falsa pista.

Le indagini riprendono dopo la lunga pausa in cui l'attività dei giudici è quasi interamente dedicata all'accertamento dei depistaggi e dei responsabili. I giudici scoprono che il giovanissimo Valerio Fioravanti, terrorista nero, era alla stazione di Bologna il giorno della strage. Vengono rinviati a giudizio per strage: Paolo Signorelli, Massimiliano Fachini, Roberto Rinani, Valerio Fíoravanti, Francesca Mambro e Sergìo Picciafuoco, i colonnelli Musumeci e Belmonte, Licio Gelli e Franceco Pazienza. Terroristi neri, servizi segreti e piduisti. In primo grado, il processo si conclude con le condanne degli imputati; in secondo grado,


 

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numerose assoluzioni. Nel febbraio del 1992 la Cassazione annulla la sentenza d'appello e rinvia per un nuovo esame alla Corte d'Assise di Bologna che conferma la sentenza di condanna di primo grado. Nel novembre 1995 la Corte di Cassazione conferma la sentenza, tranne che nella parte relativa alla condanna di Picciafucco, che cassa con rinvio.

 

Seconda Istruttoria
Il procedimento, denominato "Bologna bis", deriva dallo stralcio concernente le posizioni di Stefano Delle Chiaie, Stefano Tilgher, Marco Ballan e Maurizio Giorgi relativamente all'imputazione di concorso in strage ed ha per oggetto anche i fatti di depistaggio compiuti nel corso della prima istruttoria. Nel 1993 tale inchiesta è stata riunita a quella nuova sulla strage dell'Italicus. I due procedimenti, infatti, traggono origine da dichiarazioni di imputati e testi che hanno delineato gli scenari di una strategia eversiva che collega le due stragi. I giudici bolognesi che dispongono il rinvio a giudizio degli imputati in tale secondo procedimento denunciano apertamente la manovra di depistaggio e di disinformazione.

Si legge nell'ordinanza di rinvio a giudizio: "Pazienza - Musurneci - Santovito - Gelli, ecco chi dirigeva formalmente il SISMI in quel fatidico 1980". Viene delineato uno scenario in cui uomini della loggia P2, inseriti ai vertici dei servizi (Grassini direttore del SISDE, Santovito direttore del SISMI, Musumeci con incarichi di vigilanza sulla lealtà dei dipendenti del SISMI Francesco Pazienza e Giuseppe Belmonte del servizio segreto militare) impediscono l'accertamento della verità. I vertici della loggia massonica P2 sono strettamente collegati agli esponenti dell'eversione di destra: Fabio De Felice, Francesco Signorelli, Massimiliano Fachinì (i quali vengono rinviati a giudizio insieme a Stefano Delle Chiaie, Stefano Tilgher Marco Ballan e Maurizio Giorgi per associazione sovversiva finalizzata all'eversione dell'ordine democratico) e

 

 

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a elementi appartenenti alla criminalità organizzata tra cui Semerari, legato agli ambienti della Banda della Magliana.

 

Le attività di deviazione e copertura delle indagini commesse dal SISMI e dalla P2 in favore degli autori della strage.

 

La pista tedesca e libanese
Santovito e Pazienza convocano negli uffici del SISMI il giornalista Barberi di Panorama a cui mostrano documenti riservati nei quali si indica come l'attività terroristica in Italia sia ispirata dal KGB e dai Servizi Segreti dell'Europa Orientale. La manipolazione delle informazioni continua nei mesi successivi: un'intervista rilasciata dal palestinese Abu-Ayad (alias Salah Khalaf) indirizza gli inquirenti sulla c.d. pista libanese. Il depistaggio costringe i giudici ad estenuanti, quanto improduttive, ricerche.
Sempre allo scopo di indirizzare le indagini verso l'inconsistente "pista internazionale", i servizi fanno pervenire all'autorità giudiziaria segnalazioni, informazioni ufficiose, ufficiali ed addirittura anonime:

 

- Dopo la strage, un maresciallo della Questura di Lucca ritiene di ravvisare nell'identikit redatto dalla Polizia, su indicazione di un teste, le sembianze di un estremista di destra Marco Affatigato (il cui nome ritornerà nelle indagini sulla strage di Ustica, sempre per depistare); si procede all'arresto di Affatigato da tempo latitante all'estero e residente a Nizza. Il generale dei Carabinieri Federico Mannucci Benincasa, già direttore del SISMI di Firenze, nel corso del procedimento "Bologna bis" verrà incriminato per aver diffuso in via anonima le false notizie su Affatigato che tendevano a coinvolgerlo nel disastro di Ustica e di Bologna.

 

 

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- In tale contesto si inserisce pure la c.d. "operazione terrore sui treni" del 23 gennaio 1981 Sul treno 514 Taranto-Milano, nella stazione di Bologna, viene trovata una valigia carica di esplosivo.

 

Il SISMI, in una nota indirizzata alla Procura di Bologna, ribadisce di aver appreso dell'esistenza di un piano eversivo articolato in due fasi: attentati sui treni e ricatti alle autorità consistenti nella minaccia di far esplodere ordigni preventivamente collocati in importanti obiettivi. Il piano viene attribuito a Freda, Ventura (già imputati nel processo sulla strage di Piazza Fontana), Stefano Delle Chiaie, a francesi del gruppo FANE e a tedeschi. L'intento del SISMI, allora diretto dal colonnello Pietro Musumeci, è quello dì scagionare dall'accusa di strage il vertice di Ordine Nuovo - Costruiamo l'azione - MPR : la manovra di depistaggio si svolge contemporaneamente alla presentazione dell'istanza di scarcerazione presentata da Signorelli, De Felice e Semerari (quest'ultimo, oramai, sul punto di "crollare").

 

Nell'ambito delle indagini relative all'operazione "terrore sui treni" cominciano a collaborare due detenuti legati alla Banda della Magliana di Roma, Maurizio Abbatino e Massimo Carminati. Tale organizzazione criminale è strettamente legata al gruppo di eversori che fanno capo a Valerio Fioravanti ed è utilizzata dai Servizi come agenzia criminale. Abbatino riferisce che le armi e l'esplosivo ricevuto sul treno Taranto-Milano nel gennaio 1981 proviene da un deposito di armi della Banda della Magliana situato nei locali dei Ministero della Sanità.
- Il SISMI ritorna a depistare verso la c.d. pista internazionale attraverso le dichiarazioni di Elio Ciolini, il quale, arrestato in Svizzera per reati comuni, indirizza dal carcere di Ginevra al console generale in Italia, una missiva in cui elenca le azioni terroristiche compiute da una organizzazione eversiva denominata OT (tra queste azioni, l'omicidio dei giornalisti italiani De Paolo

 

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e Toni, la strage di Piazza Fontana, dell'Italicus, di Bologna, e il golpe Borghese). Tali dichiarazioni indirizzano i giudici verso Delle Chiaie, Danet e Fiebelkorn e la loggia massonica di Montecarlo cui - come accerterà la Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla P2

 

- assieme a Gelli, hanno appartenuto esponenti del mondo politico e finanziario italiano. Ciolini, si dimostrerà essere in contatto sia con organismi di sicurezza italiani e stranieri, che con ambienti della destra eversiva internazionale, condannato per calunnia. Il generale Benincasa - sopra citato a proposito del depistaggio sul falso coinvolgimento di Affatigato - verrà incriminato anche per avere omesso di inoltrare all'autorità giudiziaria tutte le notizie di cui il centro SISMI di Firenze, da lui diretto, era in possesso circa il fatto che il Ciolini era un noto calunniatore senza scrupoli, sulla loggia di Montecarlo e sulla reale personalità di Gelli.

 

- Sempre nel procedimento "Bologna bis" sarà incriminato Ignazio Spampinato, perito esplosivista nominato immediatamente dopo la strage per aver violato il segreto d'ufficio rivelando a Mannucci Benincasa il risultato degli accertamenti effettuati.

 

 

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Cronologia

 

- 16 Marzo 1978: rapimento di Aldo Moro; il nuovo governo monocolore Andreotti ottiene in poche ore la fiducia (votano a favore DC, PSI, PSDI, PRI, PCI, DN, contro PR, DP, PLI, MSI).
- marzo 1978: durante il rapimento di Moro, viene costituito un comitato di crisi presso il Ministro degli Interni (risulterà successivamente composto tutto da aderenti alla P2). Licio Gelli opera con un proprio ufficio presso la Marina Militare. Gladio è mobilitata (ma diversi elementi emersi 12 anni dopo, fanno sospettare un coinvolgimento non limpido dei servizi, e di Gladio in particolare, nel caso Moro)
- 9 maggio 1978: Aldo Moro viene ritrovato assassinato
- luglio 1978: muore in uno strano incidente d'auto il colonnello della Guardia di Finanza Salvatore Florio. Nel 1974 aveva redatto tre note informative su Gelli e, dopo l'assunzione del comando della G.d.F. da parte del generale Raffaele Giudice (iscritto alla P2), aveva subito continui trasferimenti
- 20 marzo 1979: viene assassinato Mino Pecorelli. Durante la perquisizione del suo studio viene trovata una copia del fascicolo "Mo-Fo-Biali" da cui partirà il nuovo scandalo dei petroli
- inverno 1979: il generale Santovito recluta Francesco Pazienza che si mette subito all'opera con la creazione di "super S", l'agenzia segreta che si occupa di traffici di capitali caldi e di contrabbando per conto dei servizi segreti italiani
- 6 gennaio 1980: assassinato il presidente della regione Sicilia Piersanti Mattarella
- 22 giugno 1980: Roma, i NAR assassinano il giudice Mario Amato
- 27 giugno 1980: strage di Ustica

 

 

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- 30 luglio 1980: Milano, esplode una autobomba; evitata per puro caso una strage
- dicembre 1980: le BR rapiscono il giudice D'Urso; si sviluppano oscure manovre che vedono al centro la P2. Il magistrato sarà liberato il 9 gennaio 1981
- 17 marzo 1981: perquisizione a Castiglion Fibocchi; trovata la lista dei presunti aderenti alla P2. La lista viene trasmessa dai magistrati al Presidente del Consiglio
- 28 aprile 1981: Napoli, rapito dalle BR l'assessore Cirillo; nella vicenda si inserisce la camorra come intermediaria tra la DC e le BR
- maggio 1981: il Governo, messo alle strette, comunica al Parlamento la lista dei 963 presunti aderenti alla loggia di Licio Gelli; esplode il caso della P2
- 5 giugno 1981: "suicidio" del colonnello della Guardia di Finanza Luciano Rossi, nel 1974 aveva collaborato con il colonnello Florio a stendere le note informative su Gellì
- 18 giugno 1981: il banchiere Roberto Calvi viene trovato impiccato a Londra; esplode lo scandalo del Banco Ambrosiano
- 3 settembre 1981: vengono assassinati Carlo Alberto Dalla Chiesa e sua moglie, Emanuela Settí Carraro
- 17 dicembre 1981: Verona, un commando delle BR rapisce ìi generale americano J. Lee Dozier che sarà liberato il 28 gennaio 1982. Determinante il ruolo di Gladio nell'individuazione della "prigione del popolo"

 

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Le forze politiche in Parlamento

 

 

 

 

SITUAZIONE POLITICA

 

Presidente della Repubblica: Sandro Pertini

 

Presidente del Consiglio dei Ministri: Francesco Cossiga

Composizione del Governo : DC. PSDI, PLI

 

Durata del Governo : 4.4.1980 - 27.9.1980

 

 

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